60esimo anniversario dell’arrivo di Don Gennaro Morra

di Redazione

 CARINARO. L’11 ottobre ricorre il 60esimo anniversario dell’arrivo a Carinaro di monsignor Gennaro Morra, vicario episcopale per l’edilizia sacra e parroco di Carinaro.

Era l’11 ottobre del 1953 quando prendeva possesso canonico della parrocchia Sant’Eufemia. E’ stato guida straordinaria per ben 36 anni della comunità di Carinaro, lasciando un vuoto incolmabile per chi l’ha conosciuto e per quanti ne hanno beneficiato della sua pregiata amicizia. A Carinaro ogni pietra, ogni opera, sia sacra che pubblica, parla di don Gennaro.

Dopo otto anni dalla sua dipartita a ricordare l’importante epoca è Giuseppe Barbato, suo figlioccio, amministratore comunale e presidente della confraternita Sant’Eufemia di Carinaro, con un singolare manifesto che campeggia per le principali strade del piccolo centro dell’agro aversano e che recita: “Il rinnovato senso di gratitudine si può esprimere con un unico: grazie per averci educato e insegnato ad amare e servire la Chiesa Cattolica; grazie per aver reso la Chiesa di Sant’Eufemia un gioiello e l’Oratorio con la Casa Canonica degli ambienti gradevoli; grazie per aver donato agli sportivi di Carinaro e ai giovani tutti un complesso sportivo; grazie per aver edificato una Casa Albergo per Anziani per tutti i bisognosi di cure e di assistenza continua; grazie per aver realizzato una Scuola Materna, una Casa Famiglia di accoglienza per i bambini di Carinaro e di tutti quelli dati in affido temporaneo; grazie per aver dato a tanti giovani, persone bisognose e disagiate di Carinaro, un posto di lavoro; grazie per quanti pellegrinaggi, gite e raduni fatti per tutti noi e indispensabili per l’espletamento del ministero sacerdotale; grazie per aver concorso con un modello inimitabile, dedizione e fervore apostolico, a dare alla Santa Romana Chiesa figlie e figlie di questa terra a rendergli perenne servizio. Infinitamente grazie per quello che ha fatto in tanti anni”.

“Ed infine – conclude Barbato – infinitamente grazie per quello che ha fatto in tanti anni qui a Carinaro ogni. Le vecchie generazioni hanno avuto il privilegio di tranne notevoli benefici dal suo insegnamento mentre le novelle generazioni sappiano che c’è stato un sacerdote, un maestro, un padre, un apostolo, un evangelizzatore, un difensore dei deboli, un amico, un parroco che ha contribuito tanto alla crescita spirituale, intellettuale e sociale della nostra Carinaro”.

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