Terra dei Fuochi, il governo: “Bonifiche con i soldi del clan”

di Antonio Taglialatela

 NAPOLI. Come reperire i fondi per le bonifiche nella “Terra dei Fuochi”? Magari utilizzando i beni confiscati ai clan di camorra, dunque ai diretti responsabili del disastro ambientale campano.

La proposta è stata lanciata dal giudice Raffaele Cantone in occasione della commemorazione del giornalista Giancarlo Siani, sostenuta dal governatore Stefano Caldoro. Ora si dice d’accordo anche il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, che afferma: “Si potrebbero usare parte dei beni confiscati alla criminalità organizzata per risolvere il problema delle ecomafie”.

Una scelta condivisa dal Pdl che, con Mara Carfagna, ha presentato un disegno di legge ad hoc: una sorta di “piano Marshall” per le bonifiche. Prevista anche una task force giudiziaria ed amministrativa da creare appositamente per evitare che la camorra possa infiltrare nel processo di gestione degli appalti per le bonifiche. Ci saranno, inoltre,strumenti per rendere più efficace le attività di investigazione e di contrasto per i reati ambientali.

Intanto, Orlando ha chiesto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che il 22 ottobre farà tappa a Napoli, la convocazione del Comitato di ordine e sicurezza pubblica, e annuncia che “entro metà novembre saranno pronte anche le proposte del gruppo di lavoro di esperti insediato al ministero”.

Anche il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, dopo le infelici dichiarazioni riguardanti gli “stili di vita” come causa dell’incremento di tumori sul territorio tra Napoli e Caserta, ora annuncia la disponibilità dell’Istituto superiore di sanità ad avviare uno screening.

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