Vestiario e sicurezza della Polizia locale: sindacati minacciano sciopero

di Nicola Rosselli

 AVERSA. “I motivi della nostra protesta non sono la banale mancanza delle uniformi. Anche se nel problema massa vestiaria si riscontra il paradosso creato dalla determina del dirigente Diana, …

… che, dopo la imposta cancellazione della gara indetta dal comandante, comporterà una spesa di poco inferiore a quella prevista dalla gara stessa con la fornitura di capi assolutamente insufficienti e inadeguati. Tra l’altro, sforando, forse, anche il tetto dei 40mila euro previsti per le forniture in affidamento diretto”.

Questa, in estrema sintesi, la notizia contenuta in una dura nota che i rappresentanti di Sulpl e Cisl hanno inviato al sindaco Sagliocco, al comandante Guarino e al dirigente Nerone. “Le scriventi organizzazioni sindacali – scrivono nel documento protocollato martedì mattina – visto che lo stato di agitazione della Polizia Locale è stato strumentalmente ridotto alla sola problematica della mancanza delle uniformi, si vedono costrette a ribadire di avere fatto presente nonché ‘denunciato’ a questa Amministrazione, fin dal suo insediamento, la necessità di investire nel comparto della Polizia Locale non solo per dotarla di quanto non riceve da anni, ma per metterla nelle condizioni di operare in maniera efficiente ed in grado di rispondere alle attuali e future esigenze della comunità. In tutte le numerose occasioni di incontro con le SS.LL. sono stati rappresentati il disagio e le enormi difficoltà operative del personale”.

I sindacati di categoria ricordano le preoccupazioni espresse per i continui mutamenti dell’ orario di lavoro , per l’ incertezza sulle effettive risorse destinate alla Polizia Locale, per le ulteriori e sempre più stressanti richieste della Amministrazione che, pur se legittime, in mancanza di mezzi, strumenti, formazione, organizzazione e pianificazione del lavoro e dei servizi. Circostanze che, secondo Cisl e Sulpl, “costituiscono una continua esposizione del personale ad ogni sorta di rischio, sia di tipo infortunistico che professionale”.

“In particolare, – continua la lunga nota – le scriventi non possono non evidenziare che dirigenza e amministrazione, pur ‘sforzandosi’ di incardinare nell’alveo delle relazioni sindacali le continue richieste di cambio di turni, hanno talvolta agito ai margini della legittimità amministrativa. Pertanto, temiamo che continuare a considerare le difficoltà sopra riassunte in maniera superficiale, con leggerezza e senza risposte concrete avrà come conseguenza che di qui a poco la Città di Aversa, pur essendo la sede di uno dei più importanti tribunali della Repubblica italiana ed uno dei primi centri dell’intrattenimento serale e notturno dell’hinterland, si ritroverà con un Corpo di Polizia Locale assolutamente non all’altezza del contesto in cui deve operare”.

Per quanto riguarda, nello specifico, le divise, si legge: “Le scriventi chiariscono che le divise, così come anche gli automezzi, non rivestono la sola funzione di rappresentanza, ma servono soprattutto ai fini della sicurezza e della anti-infortunistica, quindi non avere divise adeguate ed avere veicoli non idonei vuol dire violare le più elementari norme a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Nello specifico riguardo alla inidoneità e carenza della massa vestiaria si specifica che: Atteso che il regolamento della massa vestiaria risulta già di suo datato e obsoleto, prevedendo capi forse adatti all’epoca in cui è stato scritto ma sicuramente superati e poco pratici, così come anche le SS.LL. hanno avuto modo di apprendere nelle tante riunioni fatte nei mesi scorsi, e come testimoniato dal fatto che tutte le altre forze dell’ordine hanno provveduto ad adeguarsi, si evidenzia che è comunque prevista una fornitura completa sia degli indumenti che degli accessori ogni due anni. L’ultimo acquisto di fornitura completa è stato effettuato sette anni fa. Nel tempo intercorso sono stati acquistati in un paio di occasioni solo alcuni pantaloni e camicie per tamponare le emergenze che volta per volta riguardavano alcune decine di agenti, trascinando questa problematica fino ai giorni nostri in cui la carenza riguarda ormai la stragrande maggioranza degli appartenenti il Corpo. Il mese scorso era stato finalmente pubblicato un bando di gara per la fornitura completa, successivamente revocata per motivi agli scriventi sconosciuti, prevedente, tra l’altro anche uniformi operative, per un importo di circa 70mila euro con la possibilità di un aumento o riduzione di spesa del 20%. Testualmente, il capitolato prevedeva che ‘i quantitativi da fornire possono essere aumentati o ridotti del 20% rispetto all’importo complessivo da parte dell’Ente appaltante, ferme restando le condizioni di aggiudicazione, senza che la ditta aggiudicataria possa sollevare eccezioni e/o pretendere indennità di sorta né chiedere la risoluzione del contratto’. Successivamente, con determina dirigenziale di un dirigente diverso da quello della specifica area è stato previsto l’acquisto di una ulteriore fornitura tampone di soli due pantaloni, due camicie, due paia di scarpe, due cravatte, due maglie, e una giacca pro capite, il tutto per una spesa totale di circa 42mila euro. Tale acquisto, consentirà solo di alleggerire il problema nell’immediato, posticipandolo di qualche mese”.

Accento posto anche sulla sicurezza, quando, in chiusura, si afferma: “In considerazione degli episodi (risse) avvenuti nell’ultimo fine settimana, le scriventi organizzazioni sindacali sollecitano per l’ennesima volta una convocazione urgente, alla presenza di tutte le parti coinvolte, nella quale affrontare e risolvere le problematiche evidenziate, ribadendo che quello delle uniformi è solo un aspetto del tema globale della sicurezza del personale. Si rammenta, infine, che nella assemblea è stato votato alla quasi unanimità l’indirizzo di indire uno sciopero della categoria, e ci si riserva di stabilire una data per lo stesso anche alla luce degli eventuali urgenti riscontri alla presente”.

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