AVERSA. Somiglierebbe a una piscina per bambini quella che sarebbe presente nelle fondazioni dell’Istituto comprensivo Cimarosa di via Riverso, profonda una ottantina di centimetri e larga quando l’intera fondazione.
Una voce che, se è vera, potrebbe creare qualche preoccupazione per l’azione sui pilastri in cemento armato dell’edificio prodotta dalla presenza continua e prolungata dell’acqua che, stando alla voce, sarebbe presente da anni ed aumenterebbe a causa delle piogge.
Una leggenda metropolitana o un dato di fatto? Per chiarire il dubbio abbiamo interpellato Michele Galluccio, consigliere comunale del Pdl, che ha ricoperto la carica di assessore alla pubblica istruzione nell’ultima giunta Ciaramella a partire da settembre 2011 che, guarda caso, proprio ad ottobre di due anni fa è intervenuto per risolvere giusto il problema dellacqua nelle fondazioni delledificio.
In effetti esordisce Galluccio nellottobre 2011 sono intervenuto proprio per risolvere un problema creato dallinfiltrazione di acqua nelle fondazioni creato dalla rottura di almeno cinque colonne pluviali, danneggiate in maniera non visibile perché, finendo nel sottosuolo, appunto non era visibile.
Tantè continua che a richiamare lattenzione della dirigente scolastica, che sollecitò il mio intervento, era stato leffetto dellacqua stagnante nel sottosuolo che aveva creato terreno fertile alla proliferazione di sciami di zanzare. Allepoca continua lex assessore mi attivai immediatamente incaricando una ditta specializzata ad effettuare i lavori necessari ad eliminare il danno alle pluviali e chiesi un’ispezione dellAsl a cui fece seguito la bonifica dellambiente, cosicché il problema fu risolto.
In realtà, la soluzione fu momentanea dal momento che oggi lacqua sarebbe ancora presente in grande quantità nelle fondazioni. Questo conclude Galluccio probabilmente è conseguenza della presenza di una grossa condotta fognaria che scorre sotto ledificio scolastico.
In realtà, chiedendo ai tecnici comunali, il problema nascerebbe dalla mancata realizzazione dellauditorium previsto nel progetto originale delledificio che avrebbe dovuto avere collocazione nella parte interrata. Per il fallimento della ditta incaricata dei lavori, sarebbe saltata la realizzazione dellauditorium e di quanto necessario a rendere abitabile la parte interrata dalledificio, lasciando allo stato naturale la parte interrata che, per questo, sarebbe permeabile alle infiltrazioni causate, ad esempio, da perdite dacqua dalle colonne pluviali, come accaduto nel 2011, o da problemi fognari, come ipotizzato da Galluccio.
Di conseguenza, lacqua si accumulerebbe nel basamento e, se non si intervenisse per risolvere in maniera definitiva linconveniente, potrebbe creare non solo lambiente idoneo allo sviluppo di fastidiose zanzare ma soprattutto danni ai pilastri di cemento armato che sostengono ledificio. Un intervento la cui fattibilità, modalità e costo, poche migliaia di euro, sarebbero state già valutate da un’ispezione effettuata dallufficio tecnico comunale alcuni anni fa.