Parcheggio orario, a rischio il sistema

di Antonio Arduino

 AVERSA. Per mancanza di blocchetti da utilizzare per redigere i verbali necessari a multare chi non usa o non sostituisce il grattino alla scadenza del periodo di sosta rischia di fallire il sistema di gestione dei parcheggi pubblici con pagamento di tariffa oraria applicato nella città.

A denunciare il problema sono gli ausiliari del traffico che dovrebbero comminare la sanzione sulla base dell’articolo 7 del codice della strada che prevede una multa compresa tra i 24 e i 94 euro per gli automobilisti che parcheggiano senza pagare il ticket o con il tagliando scaduto.

Una incombenza alla quale potrebbero provvedere anche i vigili urbani, se l’organico fosse sufficiente a coprire tutte le attività di loro competenza. In realtà, la carenza di uomini della polizia municipale, impegnati su moltissimi fronti, rende d’obbligo l’utilizzo degli ausiliari del traffico, così che accade che, essendo l’organico costituito da tredici elementi destinati a controllare il rispetto della norma dove sono tracciate le strisce blu, praticamente tutto il territorio comunale, molte zone della città risultino scoperte o parzialmente coperte dall’attività di controllo.

Se a questo si aggiunge che, a seguito della sentenza numero 888/2012 della Corte dei Conti del Lazio, pubblicata il 19 settembre 2012, le cosiddette penaline da due euro, comminate dagli ausiliari a chi non espone o non sostituisce il ticket, quando scaduto, sono stante definite illegali, accade che non esiste, in pratica, modo per multare chi non rispetta le regole. Ne segue che parcheggiare nelle strisce blu senza pagare il ticket è diventata un’abitudine per decine di automobilisti che lasciano in sosta le autovetture senza sborsare un eruro, anche per un’intera giornata.

Da qui un calo vertiginoso degli incassi prodotti dalla sosta a pagamento che a fine gennaio 2013 aveva portato nelle casse municipali oltre 110mila euro al netto delle spese di gestione del servizio che, in pratica, si compendiano degli stipendi degli ausiliari. Stipendi che adesso vengono messi a rischio per il drastico calo degli incassi.

“Dopo che le penaline sono state abolite e sostituite con il verbale avremmo dovuto ricevere – racconta un ausiliario – i blocchetti per la redazione delle contravvenzioni ma sono circa due mesi che li aspettiamo”. “Ci dicono – continua – che sono stati stampati e che sono pronti presso il comando della polizia municipale, ma se il sindaco non firma l’ordinanza che ci permetterà di utilizzarli non entreremo mai in attività e chi non rispetta le regole continuerà farla franca”.

Una realtà di cui hanno preso coscienza anche tanti titolari di esercizi commerciali della città in cui era possibile acquistare il ticket. Non essendocene più richiesta hanno deciso di cancellare il servizio, creando un problema per coloro che volessero ottemperare all’obbligo di esporre il tagliandino. Mancando il ticket anche chi vuole rispettare le regole, non avendo tempo o voglia di andarne in cerca, si adeguarsi all’andazzo e parcheggia senza titolo di sosta praticamente certo che nessuno controllerà.

È un dato di fatto verificabile semplicemente passeggiando per le strade della città e lanciando un’occhiata sul parabrezza delle automobili in sosta. Anche nelle zone centrali come via Roma, piazza Vittorio Emanuele, piazza Municipio solo un numero limitatissimo di vetture espone il ticket.

Considerando le necessità di fare cassa per l’ente comunale che per non gravare oltre il necessario sulle tasche dei cittadini non ha aumentato le aliquote della Tarsu, dell’Irpef, dell’Imu e che ha avviato una battaglia a tutto campo contro l’evasione a partire dai cartelloni pubblicitari 6×3, installati abusivamente, non si capisce perché il primo cittadino non intervenga a normalizzare la gestione di un servizio che potrebbe portare tanto denaro contante nelle casse comunali.

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