Nobis: “Ho discusso e non ritirato la mozione”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Chi considerava il Consiglio di martedì mattina una prova generale della tenuta della maggioranza in vista della seduta che dovrà approvare il bilancio è servito.

La maggioranza c’è, è compatta e l’amministrazione durerà fino a quando lo vorrà il primo cittadino. I fatti e i comunicati inviati alla stampa su quanto accaduto parlano da soli. Tra gli argomenti all’ordine del giorno c’era la discussione di interpellanza e mozioni. Una mozione in particolare era quella che avrebbe dovuto far tremare le vene dei polsi della maggioranza perché sottoscritta da ben sei consiglieri tre del Pdl, Della Valle, dello vicario e Michele Galluccio, dall’indipendente Imma Lama e da Nico Nobis e Paolo Galluccio, entrambi esponenti del movimento Noi Aversani creato dal primo cittadino, sei consiglieri che qualcuno considera dissenzienti e possibili schegge nel voto al bilancio.

La mozione riguardava la regolamentazione del fenomeno della movida presentata lo scorso mese di luglio dai sei consiglieri che ritenevano importante discuterla e valutarla con un voto da parte dei componenti del consiglio.

Data l’importanza sottolineata dai firmatari dell’atto era logico aspettarsi che i sei fossero presenti tutti fin dall’inizio dell’assemblea comunale, invece unico presente è stato Nico Nobis che, come sottolinea nella sua nota trasmessa alla stampa, ha discusso a titolo personale la mozione e, dopo aver evidenziato che alcune delle proposte presenti nell’atto erano già state trasformate in realtà dall’ente municipale, ha convenuto con il suggerimento del primo cittadino che ha proposto la formazione di un coordinamento tra un rappresentante di ciascun partito per assolvere gli stessi compiti della commissione che era stata chiesta nella mozione.

Una scelta, ha sottolineato Nobis, fatta non come portavoce del gruppo dei firmatari della mozione ma a puro titolo personale. “Perché – ha commentato al termine del consiglio – non era importante votare la mozione, che comunque ho discusso e non ho ritirato come qualcuno avrebbe sostenuto riferendo alla stampa, quanto decidere di mettere in atto azioni concrete per regolarizzare un fenomeno che non deve creare danni né al commercio né a chi risiede nelle zone della movida, ma essere di utilità alla città”. “Ho ritenuto – ha ribadito in un comunicato trasmesso alla stampa – che la proposta del sindaco potesse essere valida e da parte mia l’ho recepita positivamente”.“Al di la del ritardo o dell’assenza di questo o quel consigliere ciò che conta – ha aggiunto – è che il problema sarà comunque affrontato e forse in maniera più organica. questo il vero unico sunto della mattinata”.

Diversa la posizione degli altri firmatari della mozione. Imma Lama, Michele Galluccio, Paolo Galluccio, Gianpaolo dello Vicario e Luigi Della Valle, in una nota trasmessa la stampa, sottolineano la strumentalizzazione fatta da chi avrebbe preferito non discutere la mozione cancellandola con la scusa della mancanza o, come in questo caso, della ritardata presenza dei firmatari che, fatta eccezione per Nobis, non sarebbero stati in aula all’inizio dei lavori del consiglio comunale ma l’avrebbero raggiunta con un lieve ritardo.

“Un tema tanto importante come quello della movida cittadina – si legge nella nota stampa – non può essere oggetto di strumentalizzazioni basate sul ritardo degli scriventi al consiglio comunale di appena quindici minuti”. “Fanno presente che hanno richiesto l’immediata convocazione di un consiglio comunale per la trattazione della mozione con oggetto ‘Movida cittadina’ in orario pomeridiano, in modo tale da poter consentire una partecipazione più ampia ai cittadini” aggiungono i consiglieri. Che infine commentano: “E’ con sommo dispiacere che prendiamo atto , ancora una volta, di come il sindaco Sagliocco che ha sempre detto, sin dallo scorso febbraio, che avrebbe convocato un consiglio monotematico sull’argomento, nella seduta odierna (durata soltanto trenta minuti) abbia colto nuovamente l’occasione per sottrarsi al confronto sul tema”.

“Ci rammarichiamo, altresì, del fatto che nessuno dei consiglieri presenti in aula abbia preso la parola al fine di proporre suggerimenti o eventuali soluzioni rispetto alla tematica oggetto di (non)discussione” conclude la nota che, leggendo con attenzione i fatti raccontati e i tempi indicati,sembra contraddire se stessa e contraddire quanto affermato da Nobis.

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