Movida, Scaringia: “Un bollino di qualità per i locali”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Un bollino di qualità per quei commercianti che si daranno un decalogo condiviso con i residenti nelle zone della movida, via Seggio in primis.

A lanciare l’idea in un momento di vacatio di regole, con l’ordinanza che regolava l’orario di chiusura dei locali e l’emissione della musica all’esterno, scaduta il 7 ottobre scorso, il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, ma, soprattutto un commerciante storico (settore abbigliamento) di via Seggio: Vittorio Scaringia che ha affermato: «Vorrei proporre agli amici titolari della somministrazione di via Seggio di incontrarci e decidere un decalogo comportamentale da sottoporre poi ai residenti ed in base al quale apporre all’ingresso del locale una sorta di bollino di qualità». «Non credo – continua l’imprenditore aversano – aderiranno tutti ma quelli che vorranno farlo dovranno essere poi visti nella giusta ottica da chi in quella strada ci abita e dai vigili urbani. In tal modo le persone serie e corrette verrebbero gratificate ed apprezzate facendo da esempio positivo per gli altri mentre chi non è d’accordo sarà liberissimo di farlo ma almeno la differenza sarà evidente a tutti e la clientela deciderà chi premiare».

Una proposta che trova sostanzialmente d’accordo il presidente cittadino di Confesercenti, Franco Candia, che afferma: «Come al solito c’è chi si comporta bene e chi, invece, ha un modo poco sociale anche nelle gestioni dei locali di somministrazione. Non è giusto che a causa del comportamento di pochi tutta la categoria debba rimetterci, vedi le chiusure anticipate, la zona a traffico limitato di via Roma fino alle ore 23. Sicuramente creare un codice deontologico per i somministratori potrebbe essere valido e rassicurare sia i clienti che i residenti. Avendo fatto richiesta di traslare la chiusura del sabato fino alle ore 3, per dare un pò di respiro ai somministratori, una sorta di codice che trasparisse all’esterno rassicurerebbe i clienti che vogliono usufruire dei nostri locali senza incorrere in qualche disavventura. Se la musica esterna è chiusa, se il vetro (bottiglie e bicchieri) non viene esportato esternamente, se la gente si riunisce per godere di queste ore notturne con un sano bere, tutto questo non può che fare bene a tutti».

La proposta trova sponda anche a livello politico, tra la frangia più giovane dei consiglieri comunali di maggioranza che si erano fatti portavoce delle diverse istanze. «Proprio martedì sarà discussa in consiglio comunale – ha affermato il consigliere comunale del Pdl Michele Galluccio – la mozione presentata nella scorsa estate da sette consiglieri comunali nella quale si prevede, tra l’altro, di istituire una commissione speciale (prevista dal regolamento comunale) costituita da consiglieri comunali, comitato di residenti, organizzazioni di categorie e il coinvolgimento delle forze dell’ordine, finalizzata a concordare comportamenti, regole e impegni da parte di tutti gli attori in scena per migliorare le condizioni di vivibilità nelle zone della movida per raggiungere un giusto punto di sintesi nella convivenza civile. Tutto è migliorabile, l’importante è mettere tutti intorno ad un tavolo, cosa che sino ad oggi non si è riuscita a fare».

Insomma, l’uovo di colombo, l’auspicio che tutte le parti in causa si siedano intorno ad un tavolo e si diano regole condivise sembra si stia concretizzando. «Disagi ci saranno sempre – ha dichiarato Donato Andreozzi, 18enne aversano – ma se ognuno di noi cede un poco del “suo spazio”, riusciremo ad evitarne di grandi».

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