Movida, Capasso “smonta” la mozione dei consiglieri

di Redazione

 AVERSA. “La mozione presentata da alcuni consiglieri sulla movida non è attuabile, soprattutto per motivi tecnici”.

Lo afferma il capogruppo di “Noi Aversani”, Rosario Capasso, che divide le richieste in quattro punti: istituzione di una commissione multi-rappresentativa; Ztl in orari e strade della movida con sistemi di controllo elettronici da far valere sul redigendo bilancio di previsione; accelerazione della rete wireless-videosorveglianza prevista dal progetto Più Europa; pattuglia notturna dei vigili urbani.

“Le commissioni istituzionali – commenta Capasso – devono essere formate esclusivamente da membri appartenenti al Consiglio comunale. Inoltre, per mero suggerimento ai sottoscrittori della mozione, evidenzio che per norme e regolamenti le mozioni sono meri atti di indirizzo e non possono comportare impegni di spesa. Diversamente da come si chiede (cfr. sistemi elettronici e pattuglie dei vigili notturni). Tutt’al più, se veramente si voleva dotare la zona di questi accorgimenti tecnici, si doveva presentare un emendamento al bilancio di previsione che avesse previsto tale impegno di spesa (strumento principe in tal senso). La mozione, essendo mero strumento di indirizzo politico, non può contemplare impegni di spesa. Ancora, si è parlato di doppio binario e/o doppia velocità, ebbene tutto si può dire tranne che ci sia stato un comportamento fugace della presidenza del Consiglio comunale, in quanto all’ora stabilita e prevista per rito, constatata la regolarità della composizione del Civico consesso, verificato il relativo numero legale, ha provveduto alla discussione indicata nell’ordine del giorno. Ebbene, veramente ci vuole una bella faccia tosta non presentarsi in Consiglio, non uno, ma sei su sette dei firmatari della mozione, per poi imputare la loro assenza agli altri. Lasciandosi poi andare a proclami mediatici del tipo: ‘Si sfugge al confronto’ o ‘Sono state proposte utili soluzioni al problema della movida e non sono state assolutamente prese in considerazione’. Ebbene, all’amministrazione non risulta che siano pervenute istanze risolutive nei modi ordinamentalmente previsti, se non a giorni alterni mediante ‘performance mediatiche’”.

“Comunque – continua Capasso – a dire il vero, inizialmente pensavo che parte dei sottoscrittori, resisi conto che attraverso la mozione non era possibile realizzare quello che magnificavano, tacitamente avessero inteso rimetterla. Invece, continuo a leggere, mediaticamente parlando, che non c’è stata una remissione tacita della mozione. Allora, mi corre l’obbligo di ricordare ai miei colleghi consiglieri che quando si presenta una mozione o un’interrogazione all’ora di rito prevista bisogna essere sul campo se veramente la sia vuole discutere. Diversamente si lascia trascorre l’ora prevista per le mozioni e interrogazioni. Orbene, nemmeno è concepibile che a breve saremo di nuovo convocati per discutere una mozione (oggi bis), che se gli stessi firmatari si fossero presentati all’ora prevista del giorno stabilito sarebbe stata già discussa. Invece, per il ritardo imputabile esclusivamente agli stessi proponenti, oggi siamo di nuovo in procinto di essere convocati per discutere di un argomento con un aggravio di spese per la città”.

“Inoltre, – incalza il capogruppo – a quanto mi sembra capire, si chiede un accelerata al Piu’ Europa. Anche in tal senso mi stupisco che navigati consiglieri comunali chiedano questo, come se non sapessero che il programma Piu’ Europa rientra negli accordi di programma con altri soggetti pubblici estranei all’amministrazione e sin dai suoi primi passi è stato stilato un crono-programma comportando una serie di impegni da rispettare reciprocamente, anche con la rendicontazione. E non è possibile modificare le scadenze e gli impegni già assunti”.

“In ultimo, – conclude Capasso – si fa riferimento all’istituzione di una pattuglia di vigili per la notte. Ed anche in questa fattispecie si incorre nell’ipotesi dell’aggravio dei costi. Aggravio non attuabile attraverso lo strumento, seppur legittimo, politicamente parlando, della mozione come atto di indirizzo. Ma non è possibile prevedere dei costi con tale tipologia di strumento. Diversamente, penso che questa mozione non è sentita nemmeno dai protagonisti, altrimenti, ripeto, avrebbero fatto un emendamento al bilancio di previsione per apportare queste modifiche sostanziali e contenere il fenomeno della movida secondo il loro orientamento. E se veramente fossero stati decisi nel discuterla si sarebbero presentati per tempo al Consiglio”.

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