La statua della piccola Melina torna nel cimitero

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Ritorna al proprio posto la statua della piccola Melina Virgilio, all’interno della cappella di famiglia nel cimitero di Aversa, da dove era stata portata via da ignoti nello scorso mese di giugno.

Non si tratta, però, della stessa statua, ma di una nuova copia che papà Renato ha fatto rifare. “La terrò – ha affermato il noto titolare di sale cinematografiche – sino al tre novembre, poi la sostituirò con una in gesso. Anche se, così come la precedente, questa statua non ha alcun valore venale, voglio evitare che mi sia sottratta anche questa”.

L’episodio aveva gettato nello sconforto non solo la famiglia Virgilio, ma anche tantissimi aversani. A essere sottratta una statua che non aveva alcun valore se non quello affettivo, sentimentale dei genitori e di tantissimi aversani che la vedevano, entrando nel cimitero, sulla sinistra, in quella cappella gentilizia particolare perché le pareti sono di cristallo ed è sempre aperta in modo che chi vuole possa recitare una preghiera o depositare un fiore.

Una statua che era lì dal 1970, oltre quaranta anni, poco più di due anni dopo che la piccola Melina mori, ad appena quattro anni, per un tragico incidente domestico. Era lo stesso Virgilio a lanciare un accorato appello rivolgendosi a tutti gli aversani: “Quella statua non ha altro valore se non affettivo. È di cera ricoperta in bronzo con un’anima in ferro”. Probabilmente, invece, i balordi che avevano profanato la cappella gentilizia e la memoria della piccola Melina pensavano fosse tutta in bronzo.

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