Di Matteo: “Le scuole in condizioni indegne”

di Redazione

 TEVEROLA. La scorsa settimana, nel leggere la dichiarazione del Ministro all’Istruzione – “Riparte l’istruzione riparte l’Italia” – veniva da pensare che potesse riguardare pure la città di Teverola.

L’anno scolastico 2012/2013 è partito ma le scuole cittadine versano in condizioni indegne. A commentare la situazione è il consigliere Dario Di Matteo: “Con grande rammarico, si è potuto constatare che l’amministrazione comunale non è riuscita a garantire un minimo di vivibilità alla popolazione scolastica, nemmeno allo start del nuovo anno scolastico. Servizi igienici con cartelli ‘guasto’, perdita d’acqua, porte senza maniglie, rifiuti depositati nel retro dalla scuola da mesi, mancanza di banchi, sedie ed arredo scolastico, aule senza tinteggiare, assenza di manutenzione elettrica, cantine piene d’acqua a causa di perdite idrauliche. La mancanza di lavagne interattive non consente di fornire un’adeguata istruzione agli studenti”.

“Una linea internet disastrata – continua Di Matteo – inibisce l’utilizzo dei registri elettronici ai docenti. Nel mese di maggio scorso nell’aula consiliare si tenne il consiglio comunale dei ragazzi. Gli studenti chiesero una linea internet decente, l’utilizzo delle palestre, un servizio mensa migliore. Dopo circa sei mesi la risposta è stata zero assoluto. Non meraviglia la completa assenza su temi di interesse collettivo, non è ne la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima. Nel caso specifico, si tratta della scuola, luogo, dove gli studenti vivono più tempo della giornata oltre la casa. Fornire un ambiente confortevole è un dovere delle istituzioni”.

“Probabilmente – conclude Di Matteo -‘qualcuno’ sarà impegnato su altri temi, sempre di interesse collettivo, un senso di collettività più ristretto ma pur sempre di attrazione. L’impegno del dirigente, del corpo docente e di tutto il personale scolastico non saranno sufficienti a costruire una vera scuola se l’amministrazione comunale non farà il suo dovere. Il disastro civico continua, senza esclusione di colpi”.

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