Ancora: “6 milioni di debiti, vogliamo i responsabili”

di Redazione

 SAN MARCELLINO. L’ente guidato dal primo cittadino Pasquale Carbone ha richiesto il 30 aprile scorso un prestito di oltre sei milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti, estinguibile entro il 30 maggio 2042, per il pagamento di debiti pregressi, “certi, liquidi ed esigibili” e dei debiti in conto capitale.

La Cassa depositi e prestiti accolse in parte la richiesta concedendo un prestito di circa 4 milioni. Nei giorni scorsi i consiglieri comunali del gruppo Ancora, guidato da Anacleto Colombiano, e l’associazione “LiberaMente per San Marcellino” hanno chiesto al Municipio per quale motivo non sia stato ancora pubblicato l’elenco dei debiti certi. “Come mai si è formata una massa debitoria di oltre sei milioni di euro complessivi e chi sono i responsabili di tali debiti, di cui a ragione i creditori reclamano il pagamento?”, questa la richiesta dei consiglieri comunali.

“Vogliamo sapere se sono queste delle spese necessarie e indispensabili per il funzionamento dell’Ente Comune e oltretutto sapere come verranno effettuati i pagamenti delle fatture. Speriamo sia fatto in ordine di scadenza, cioè la prima ad essere liquidata dovrebbe essere quella più vecchia in assoluto”, afferma l’esponente del gruppo di opposizione Anacleto Colombiano.

La minoranza chiede inoltre di sapere perchè “questi debiti, alcuni dei quali risalenti all’anno 2006, non sono stati mai portati all’esame del Consiglio Comunale allo scopo di ottenerne il loro riconoscimento quali “debiti fuori bilancio” e quindi poterli definirli certi, liquidi ed esigibili”. Sono stati inoltre impegnati oltre 160mila euro per la ditta che si occupa della manutenzione della pubblica illuminazione. Nonostante i lavori però sono ancora numerose le strade che “continuano a restare al buio”.

L’opposizione chiede poi di sapere quale utilizzo è stato fatto delle entrate derivanti dai ruoli dell’acqua e della spazzatura: “Non andiamo oltre in quanto è chiaro che la crisi strutturale di liquidità e di insolvenza in cui versa il nostro Comune è dovuta essenzialmente ad una cattiva gestione della cosa pubblica.Allo scopo di evitare il ripetersi di tali fatti che comporterebbe inevitabilmente il dissesto finanziario ed al fine di accertare se esistono o meno responsabilità di ogni ordine e grado chiediamo al responsabile dell’Area Economico-Finanziaria, Di Mattia, l’elenco delle pratiche esaminate e se si sono riscontrate delle responsabilità e quindi controlli interni intesi a verificare la regolarità amministrativa e contabile di tutti i debiti nonchè di tutta la massa debitoria”.

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