Puc, il Pd deposita osservazioni in Prefettura e Procura

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Nel corso della settimana, i consiglieri comunali del Partito Democratico, Francesco Piccirillo, Giuseppe Roseto e Michele De Micco, coadiuvati da Vincenzo Cappello, segretario provinciale dei democratici e commissario del locale circolo del Pd, …

… hanno ufficialmente recapitato le sei osservazioni presentate al Puc di Orta di Atella, a tutte le autorità sovracomunali, Prefettura, Procura della Repubblica e Provincia di Caserta, coinvolte, a vario titolo, nelle vicende urbanistiche della cittadina atellana.

In Prefettura si è recato, personalmente, il segretario provinciale Pd, Cappello, in quale si è intrattenuto in un lungo e proficuo confronto con il viceprefetto vicario che segue, con particolare attenzione, le vicende di Orta.

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Osservazione_1_Il_dimensionamento_del_PUC

Osservazione_2_PRIA_e_PUA

Osservazione_3_immobili_abusivi

Osservazione_4_Scheletri_ed_indici_urbanistici

Osservazione_5_Fasce_di_rispetto

Osservazione_6_Zonizzazione

Ecco le considerazioni del Pd ortese:

Il laborioso lavoro dei democratici ortesi, tende ad evidenziare le incongruenze di un Piano Urbanistico che non tiene conto, nella maniera più assoluta, delle innumerevoli unità abitative realizzate con titoli “irregolari”. Per risolvere le spinose questioni che hanno portato Orta di Atella agli onori della cronaca nazionale, infatti, bisogna affrontarli realmente e legalmente, senza nasconderli con artifizi che lasciano il tempo che trovano. Bisogna partire, come impone anche il Ptcp della Provincia di Caserta, da una “fotografia reale” del territorio urbano.

Osservazioni, quindi, che sono delle vere e proprie denunce ma che non trascurano l’aspetto politico della vicenda.

La prima delle sei osservazioni, infatti, dopo una dettagliata analisi dei dati, falsati, che portano al dimensionamento del Puc, formula, nella parte finale, anche una proposta politica per una diversa pianificazione territoriale.

Una proposta che parte, contrariamente a quanto fatto dai tecnici redattori, da una fotografica reale del territorio.

Una proposta che, nel rispetto più assoluto del dettato normativo, si articola su tre principi fondamentali: 1) Nessun abbattimento; 2) Nessuna realizzazione di nuovi alloggi a danno della popolazione (zero cemento in edilizia privata); 3) Riequilibrio dell’intero territorio comunale con ricaduta dei benefici anche nella parte storica del paese (centro storico).

Non vogliamo abbattere nessuna casa. Vogliamo, soltanto, sanarne gli abusi, senza che proprietari, già raggirati una volta, restino vittime dell’ennesima delusione, quando l’autorità giudiziaria invaliderà il Puc e sequestrerà nuovi alloggi.

L’unica cosa che abbatteremo è il sistema che regna da anni, che ha deturpato un territorio, distruggendo il tessuto economico, sociale, culturale e, cosa ancor più grave, ambientale della nostra comunità. Un sistema che oggi vede nuovi attori protagonisti che noi continueremo a denunciare sistematicamente!

Una proposta, quindi, diametralmente opposta a quella formulata dalla maggioranza targata Brancaccio.

Ricordate quando dicevano (loro) che sarebbe stato un Puc di soli servizi (senza un grammo di cemento)? Un Puc per regolarizzare le “anomalie” e per riequilibrare il territorio? Nulla di piu’ falso!

Il Piano adottato prevede la realizzazione di 766 nuovi appartamenti, distribuiti sulle varie zone del territorio (con calma, vedremo chi sono i proprietari di quei fondi).

A parte il fatto che il numero di alloggi assegnatoci dal Ptcp dovrebbero servire (principio di salvaguardia del Piano Provinciale) alla compensazione della miriade di abusi presenti sul territorio, è stato agghiacciante scoprire (e documentare) che 325 di questi sono previsti per la Zto Cc dove, gli unici lotti liberi (per un’estensione di oltre 20mila mq), risultano per circa 2/3 di proprietà (dal 2004) della moglie di un consigliere comunale di maggioranza (fedelissimo del sindaco) e per la restante parte di proprietà (dall’aprile 2013) di un noto esponente politico atellano, candidato sindaco di un paese vicino, che, mentre puntava la sua campagna elettorale su trasparenza e legalità, non disprezzava intraprendere operazioni speculative nella nostra Orta, già, mortificata dalla selvaggia cementificazione.

Terreni, quindi, passati dalla destinazione di standard ad edificabili (di fatto), con un incremento di valore di mercato di oltre 300 euro al mq. Adesso fate un po’ i vostri conti, che la magistratura, già, sta facendo i suoi!

E questa è solo una delle innumerevoli, diciamo così, “contraddizioni” del Puc.
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