Operaio edile si toglie la vita: era stato licenziato

di Redazione

 MARCIANISE. Un uomo di 48 anni, A.S., sposato e padre di due figli, si è tolto la vita impiccandosi nel garage di casa.

Un gesto estremo che pare sia stato dettato da una situazione di precarietà in cui si è venuto a trovare l’uomo. Secondo quanto hanno raccontato i parenti alla polizia del locale commissariato, da qualche tempo si trovava in grosse difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro ed era precipitato in uno stato di depressione.

Dopo essere stato alle dipendenze della ditta edile che stava realizzando il policlinico di Caserta ed un periodo di cassa integrazione l’operaio era stato licenziato e da più di un anno non riusciva a trovare un nuovo lavoro. Il corpo senza vita dell’uomo, che abitava con la famiglia nel Parco Mazziotti (ex palazzine popolari 167), è stato trovato giovedì pomeriggio, intorno alle 18, da alcuni vicini di casa che avevano notato la porta aperta del garage dell’uomo. Entrando all’interno si sono accorti che l’uomo si era tolto la vita impiccandosi con una corda legata ad una trave. Inutili i tentativi di rianimare il 48enne e vano anche l’intervento dei sanitari del 118, i quali non hanno potuto fare altro che accertarne la morte, sopraggiunta, probabilmente qualche ora prima.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato coordinato dal vicequestore Ettore Cecere che hanno effettuato i rilievi del caso ed informando il pm di turno, il quale ha disposto il trasferimento del corpo presso il dipartimento di medicina legale dell’ospedale di Caserta per l’esame autoptico.

L’estremo gesto dell’uomo ha gettato nella disperazione la moglie ed i due figli di 21 e 15 anni, già in difficoltà economiche, ma anche tutti i parenti e gli amici che non immaginavano un tale epilogo.

“La tragedia di Marcianise ci lascia senza parole. Siamo addolorati e vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza, e il nostro cordoglio, alla famiglia dell’operaio morto suicida ieri pomeriggio”. Così Luigi Ciancio, commissario straordinario della Feneal-Uil Caserta, manifesta la solidarietà di tutti gli iscritti alla sigla sindacale a figli, moglie e cari del carpentiere.

“Il suo atto deve far riflettere una politica ormai troppo lontana dai bisogni dei cittadini – continua Ciancio – purtroppo si è avverato quanto già avevamo sostenuto nel corso dell’ultimo incontro con il sindaco Pio Del Gaudio. Le persone sono allo stremo e il disagio sociale alle stelle. Speriamo di non doverci trovare a parlare di episodi come questo. La vicenda del cantiere in cui lavorava l’operaio morto è un simbolo di tutto questo. I dipendenti della ex Immobilgi Federici Stirling stanno subendo una doppia discriminazione. Fra tre mesi vedranno finire la loro cassa integrazione e allo stesso tempo sono stati tenuti fuori dal nuovo cantiere. Non è giusto che investimenti pubblici non prevedano il coinvolgimento di lavoratori del posto in cui sorgerà la struttura. Quegli investimenti, oltre a far sorgere strutture necessarie alla crescita del territorio, devono ricadere sullo stesso in modo da aiutare tutto il tessuto economico circostante. In particolar modo non è giusto che questo non accada in una zona, come quella casertana, particolarmente depressa”.

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