Strangolata a Lodi durante gioco erotico: l’uomo fermato confessa omicidio

di Redazione

Lavinia Simona AiloaieiLODI. Ha confessato il 41enne fermato per l’omicidio di Lavinia Simona Ailoaiei, 18 anni, trovata morta strangolata sabato 7 settembre in un campo a Lodi.

Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, in una conferenza stampa tenuta in Questura con il capo della squadra mobile, Alessandro Battista. L’uomo, un italiano, avrebbe ucciso la ragazza di nazionalità romena, che aveva conosciuto via internet, durante un gioco erotico.

Il corpo è stato trovato in un campo in zona Pergola, a San Martino in Strada, alle porte di Lodi. La giovane sarebbe morta per strangolamento: al collo aveva infatti due fascette stringicavo da elettricista ed era completamente nuda. Accanto al suo corpo non c’erano né vestiti né documenti né oggetti.

Da quanto avrebbe riferito l’uomo – nella cui abitazione durante la perquisizione, è stato trovato un pacco di fascette stringicavo uguali a quelle con cui è stata strangolata la vittima – nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 settembre i due si sarebbero incontrati in un motel a Busto Arsizio (Varese). Qui, come ha confessato il fermato, i due avrebbero avuto rapporti sessuali e fatto giochi erotici anche con le fascette, in seguito ai quali la ragazza avrebbe cominciato a respirare a fatica e a stare male.

L’uomo ha raccontato di essersi accorto che le fascette al collo della ragazza si stavano stringendo e di aver tentato di allentarle senza riuscirci. Una giustificazione a cui gli inquirenti non hanno creduto, tant’è che gli hanno contestato il reato di omicidio volontario. Il fermato ha poi spiegato di aver perso la testa, di aver caricato la donna in macchina e di aver girovagato fino a Lodi. Lì, in un altro motel,avrebbeavuto un altro rapporto sessuale con la giovane, già morta, e che, con il volto coperto da un asciugamano, è stata poi abbandonata in un campo non molto lontano dallo stesso motel.

Sarà l’autopsia, che si terrà tra lunedì e martedì , a stabilire l’ora esatta della morte. E’ stato proprio l’asciugamano bianco che copriva il volto della giovane a portaregli investigatori sulle tracce del suo assassino e a risolvere il delitto in circa dieci ore: rintracciati l’azienda produttrice e anche gli alberghi e i motel in cui simile biancheria viene utilizzata. Le indagini, quindi, si sono concentrate sui clienti di un motel non molto lontano da dove è stato rinvenuto il cadavere e hanno portato all’uomo che più di una volta, prima di sabato, era stato in quel motel.

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