Epifani: ”Da Pdl ennesima prova di irresponsabilità’&#039

di Redazione
 ROMA. Dura
reazione del segretario del Pd,Guglielmo
Epifani
, in merito alle annunciate dimissioni dei parlamentari del Pdl.

”Le decisioni e i toni incredibili usati oggi dal Pdl sono l’ennesima prova di
irresponsabilità nei confronti del Paese – dice Epifani – Il presidente del
Consiglio è a New York a rappresentare l’Italia di fronte all’Onu e ai mercati
mondiali. In Parlamento il Partito democratico è impegnato nell’approvazione
delle riforme. Ogni giorno vengono messi in discussione delicati assetti del
sistema industriale e dei servizi. E il Pdl pensa a sfasciare tutto, a rendere
instabile l’azione del governo volta a risolvere i problemi degli italiani.
Difficile credere che si possa arrivare a tanto. I cittadini – scandisce –
possono verificare ancora una volta chi tra mille difficoltà si adopera per
fare e chi invece vuole buttare tutto all’aria”.

A stretto giro la replica dei
capigruppo del Pdl di Senato e Camera,Renato
Schifani
e Renato Brunetta:
“In questo momento grave per la democrazia in Italia, Epifani insiste con
provocazioni inqualificabili”.

”Il suo partito – continuano Schifani e
Brunetta – vuole decapitare Forza Italia del suo leader e pretendere che noi
accettiamo questa ferita alla democrazia senza reagire? Al segretario pro
tempore del Partito democratico diciamo che Berlusconi ha il diritto e il
dovere di fare fino in fondo il suo dovere di capo dei moderati, denunciando il
sopruso che ha subito e sta ancora subendo proprio da un alleato di governo al
Senato. Si calmi Epifani e ci lasci il diritto di fare politica senza essere
insolentiti”, conclude la dichiarazione congiunta.

Ma sulla stessa scia di Epifani è il ministro per i Rapporti
con il Parlamento,Dario
Franceschini
. “Mentre il presidente del Consiglio parla alle Nazioni
Unite e lavora per rafforzare la credibilità internazionale del nostro Paese,
mentre affrontiamo emergenze di ogni tipo e sono in arrivo scadenze che
impongono scelte finanziarie coraggiose e difficili, ci troviamo di fronte aparole
e gesti di una gravità assoluta- dichiara Franceschini – Se qualcuno
pensa che siano forme di pressione sappia che sono pressioni a vuoto. Abbiamo
detto e ripetuto più volte che non si baratta la durata di un governo con la
violazione dei principi dello stato di diritto. E non cambieremo idea”.

”Noi siamo diversi da loro – rispondeDaniela Santanchè- Mi rendo conto
che Epifani e Franceschini non possano capire la profondità della nostra scelta
e credere che andremo fino in fondo con grande determinazione e coerenza. A
differenza di loro della sinistra, noi siamo uniti come un solo uomo: se Silvio Berlusconi decade dal
Parlamento, noi che siamo tutti Berlusconi, siamo tutti decaduti con lui. Altra
cosa per loro difficile da comprendere – e per noi invece ovvia e scontata – è
che non può esserci Berlusconi fuori dal Parlamento e noi dentro. Lo sappiano.
Questa è una garanzia”.

Il ministro dell’Economia,Fabrizio Saccomanni, parlando a ‘Otto e 1/2’ su La7, si dice
”fiducioso che prevarrà il senso di responsabilità. Credo che nessun partito
oggi abbia dell’interesse vero a interrompere il percorso di risanamento dei
conti pubblici e del rilancio dell’economia che è in corso”. “Secondo
me” il governo “non cadrà” poi “naturalmente la politica
può riservare sorprese”.

“Fa sorridere la proposta di dimissioni in massa dei
parlamentari Pdl in caso di decadenza del condannato a 4 anni Berlusconi, come
prescrive la legge. Nessun problema – diceNicola Morra, capogruppo M5s al Senato – Li prendiamo in parola. In
caso di dimissioni in massa dei parlamentari Pdl, voteremo a favore della loro
decadenza, come tra l’altro abbiamo sempre fatto in questa legislatura. In
questo modo entreranno in carica alla Camera e al Senato i primi dei non eletti
nelle liste Pdl. Finalmente un po’ di ricambio!”.

Lasciando la riunione dei gruppi parlamentari del Pdl,Antonio Martino, titolare della storica
tessera numero due di Forza Italia, spiega: “Daremo queste dimissioni come
una dimostrazione di affetto verso Silvio Berlusconi ma non so sinceramente se
serviranno perché quasi sempre vengono respinte. E’ successo anche al mio amico
Nicola Rossi del Pd, al Senato, in pratica siamo servi della gleba costretti a
stare qui anche se non lo vogliamo”.

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