“Ecco il mio viso”: parla Lucia sfregiata dall’acido

di Mena Grimaldi
 PARMA. Lucia Annibali,
36 anni tra qualche giorni, l’avvocato sfigurata con l’acido sul pianerottoli
di casa cinque mesi fa ha deciso di mostrarsi in quella che è la sua “nuova
vita”.

Con il volto sfigurato, “Ma la deformità è nella testa di chi ha
voluto tutto questo”, dice con la forza che la contraddistingue e che le hanno
permesso di lottare in questi duri mesi dopo sette interventi chirurgici. “L’aveva
promesso a se stessa il giorno che lo specchio si rifiutò di mostrare la sua
vecchia faccia: Prima o poi esco allo scoperto e mi mostro al mondo. Che vedano
pure come mi hanno ridotta, non sono certo io che devo vergognarmi…”.

“Ricomincio
tutto daccapo con la mia nuova faccia, con il naso un po’ così, con gli occhi
fra l’orientale e la riempita di botte, con le sopracciglia da tatuare e la
bocca buona per sorridere, finalmente, dopo l’ultima operazione. Ma posso fare
di meglio e di più. Sono sicura che so fare di meglio e di più”, dice Lucia.

Luca Varani, l’avvocato un tempo tanto
amato, è in carcere. È accusato di lesioni gravissime, stalking e tentato
omicidio.

“È il mandante dell’aggressione” dice il pubblico ministero Monica Garulli che ha fatto arrestare
anche i due albanesi esecutori materiali dell’agguato. Uno ha tirato l’acido,
l’altro ha fatto da palo.

Un rapporto malato quello tra Lucia e Luca con quest’ultimo
che non si rassegna alla fine della loro storia fino a farne diventare un’ossessione.

“Quello che so di lui è nelle carte, fuori dall’inchiesta non voglio più
nemmeno nominarlo – dice Lucia -La sua sorte non mi interessa minimamente. Devo
pensare a me e a guarire il più possibile, lo devo a me stessa. Voglio
riordinare la vita partendo proprio da quello che mi è successo. Devo dire la
verità, non sto morendo dalla voglia di tornare al mio lavoro di avvocatessa, e
invece mi piacerebbe moltissimo aiutare in qualche modo gli ustionati, occuparmi
delle donne schiacciate da uomini inetti e incapaci di convivere con le loro
fragilità. Alle donne voglio dire ‘voletevi bene, tanto, tantissimo. Credete in
voi stesse e sappiate che ogni atto di violenza subita non dipende mai da voi
che amate l’uomo sbagliato ma da lui che lo commette’. Agli ustionati come me
invece dico di tenere duro e avere pazienza, tanta pazienza”.

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