Assemblea Pd, non c’è accordo: si tratta ad oltranza

di Mena Grimaldi
 ROMA. Il Partito
Democratico, riunitosi all’Auditorium della Conciliazione di Roma, deciderà tra
venerdì e sabato la date e le regole per il nuovo congresso.

Ovvero, quello che
dovrà mettere fine alla segreteria pro tempore di Guglielmo Epifani subentrato alle dimissioni di Pierluigi Bersani.

Quattro i candidati
alla segreteria: Gianni Pittella, Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo
Civati
. Prima questione le date. Matteo Renzi non vorrebbe andare oltre i
primi di dicembre, tutti gli altri per la metà del mese. n particolare
bersaniani, dalemiani ed ex Ppi, la maggioranza in assemblea,temono che
Renzi possa far cadere il governo Letta.

Le varie anime del pd, al momento, non
sembrano trovare accordo su nulla e si va ad oltranza. E’ legata alla paura che
Renzi possa far cadere il governo anche la questione del collegamento tra la carica di segretario e
quella di candidato premier.

Per Matteo Renzi, i veltroniani e i bindiani deve
essere un punto fermo. Gianni Cuperlo, invece, vorrebbe che si scrivesse nero
su bianco che segretario e candidato premier non sono cariche collegate. Se non
si trova l’accordo rimangono le regole valse per l’elezione di Pierluigi
Bersani.

Intanto, mentre si cerca di trovare un’intesa, arriva la prima
dichiarazione contro Renzi da parte dell’ex segretario Bersani. “Non ho
animosità o razzismo verso Renzi, ma non ho capito l’idea di partito che ha in
mente”, ha detto.

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