Incendio all’ospedale psichiatrico, 37 carbonizzati

di Mena Grimaldi
 MOSCA. E’ di 37
morti il tragico bilancio di un incendio avvenuto nell’ospedale psichiatrico del
villaggio di Luka, nella regione russa di Novgorod, a 220 chilometri da San
Pietroburgo.

L’incidente – forse provocato da un paziente che fumava a letto –
è solo l’ultimo di una serie di casi analoghi verificatisi nei centri di igiene
mentale nella Federazione.

Al momento dell’incidente, nella struttura erano
presenti una sessantina di persone, di cui 23 sono state tratte in salvo.Sul
posto sono giunti oltre 130 soccorritori per scavare tra le macerie alla
ricerca di superstiti.

L’incendio si è sviluppato nella notte nel reparto
maschile dell’ospedale Oksochi, una struttura di legno ad un solo piano che
ospitava una sessantina di pazienti.

La tragedia riapre le polemiche sulla
sicurezza negli istituti di cura russi. Le autorità avevano richiesto la
chiusura dell’ospedale Oksochi perchè considerato poco sicuro.

Negli ultimi
anni vi sono stati numerosi gravi incendi in istituti russi. Le autorità hanno
aperto un’inchiesta per omicidio colposo e negligenza. Secondo il Comitato
d’inchiesta locale, a causare l’incendio sarebbe stata “la scarsa attenzione di
uno dei pazienti”.

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