Riforma tribunali, Cgil Caserta: “La giustizia rischia il caos”

di Redazione

 CASERTA. “La riforma della geografia giudiziaria rischia di gettare la Giustizia nel caos organizzativo. La chiusura delle sezioni staccate del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere scaricherà su cittadini e lavoratori di questa provincia i costi di una politica miope fatta soltanto di tagli indiscriminati”.

Questa la denuncia della Cgil Funzione Pubblica di Caserta guidata dal segretario generale Umberto Pugliese. Il sindacalista aggiunge: “In un territorio come quello casertano, in cui il bisogno di Legalità è così profondo da trovare una prima risposta anche nella semplice presenza fisica dei presidi dello Stato, l’effetto di questa destrutturazione può essere lacerante. Tanti cittadini saranno costretti a percorrere decine e decine di chilometri per trovare servizi fondamentali che una comunità dovrebbe garantire a tutti. La stessa attivazione del Tribunale di Napoli Nord, che pure potrebbe garantire una significativa presenza dello Stato nelle terre più devastate dalla criminalità organizzata, è avvenuta nella confusione più totale, a causa dell’imposizione autoritaria, dal livello centrale, di tempi e modi della riforma che i livelli territoriali hanno dovuto subire senza poter programmare i cambiamenti organizzativi e logistici”.

Quindi, Pugliese sottolinea: “La sospensione di alcune attività nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stata l’inevitabile conseguenza di scelte calate dall’alto su una struttura a cui è stata negata la possibilità di intervenire con la dovuta gradualità. Il piano del Ministro non può funzionare così com’è. Una vera Riforma – incalza – dovrebbe partire dalla digitalizzazione capillare, dall’efficace controllo di gestione e dalla riorganizzazione degli Uffici, mettendo al centro il servizio e valorizzando soprattutto le professionalità interne, rinforzando organici carenti ed individuando nuove funzioni da affidare al personale amministrativo. Una vera riorganizzazione deve essere necessariamente partecipata e condivisa, portata avanti attraverso relazioni sindacali corrette a tutti i livelli, a partire da quello locale, dove si possono affrontare in concreto i problemi dei cittadini e dei lavoratori”.

La Cgil Fp, dunque, conclude: “Per questo ora ci mobilitiamo, per dire no all’ennesima penalizzazione per lavoratori e cittadini, per dire sì ad una riforma vera della Giustizia che renda anche il nostro territorio più coeso, più competitivo, più capace di generare sviluppo”.

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