Brancaccio (Npsi): “Ricordiamo Siani creando lavoro”

di Redazione

Francesco BrancaccioCASERTA. Il 23 settembre 1985 il giornalista Giancarlo Siani veniva barbaramente ucciso dalla camorra, solo perché, come tanti giovani campani, aveva voglia di riscatto per la propria terra schiava di una criminalità organizzata senza scrupoli.

Ventotto anni dopo si ricorda la figura di Giancarlo organizzando la giornata della legalità e della memoria delle vittime della criminalità organizzata. Il Npsi casertano condivide pienamente l’intervento del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che ha improntato la propria politica gestionale e sociale sulla legalità e trasparenza: se da un lato quella di oggi “è la giornata della memoria” è anche vero che è anche la giornata della consapevolezza “di quello che ancora dobbiamo fare oggi per domani”.

In Campania, spiega, “siamo molto avanti nella legislazione regionale, nel recupero e utilizzo dei beni confiscati. Però il fenomeno è molto più grosso, forte e impegnativo di questi mezzi. Bisogna aggredire soprattutto il patrimonio, questo fa più male alla camorra”. Aggiunge il governatore: “Il volto oggi del camorrista è più coperto e forse per questo più pericoloso. È tutto più nascosto”.

Una battaglia attualissima: l’emergenza della Terra dei Fuochi. A queste dichiarazioni, il responsabile all’organizzazione del Npsi di Terra di Lavoro, Francesco Brancaccio, aggiunge: Sono 1700 immobili confiscati in Campania. “Beni che dobbiamo provare a restituire alla società. Tali beni oggetti di sequestro non possono rimanere fermi ed abbandonati ma abbiamo il dovere morale di creare una sinergia tra le istituzioni e le associazioni di categoria al fine di dar vita a progetti imprenditoriali per il rilancio del nostro territorio. Poiché solo creando lavoro e sviluppo sconfiggeremo la criminalità organizzata”.

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