Rivelazioni Schiavone, FareAmbiente chiede intervento dello Stato

di Redazione

 CASAPESENNA. “Credo che mai come adesso tutte, e dico tutte le istituzioni, siano esse politiche, sociali, ecclesiastiche, facciano un muro comune e chiedano l’intervento immediato dello Stato centrale, onde verificare quanto dichiarato dal pentito Carmine Schiavone”.

Non parlo solo come dirigente nazionale del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, ma soprattutto come cittadino campano e nello specifico di Terra di Lavoro, queste sono le prime dichiarazioni dell’avvocato Francesco Della Corte, coordinatore Regionale di FareAmbiente Campania, che prosegue: ”E’ inaudito che ad oggi, dopo molti giorni dalle apocalittiche dichiarazioni del pentito di camorra, non vi sia stata una risposta concreta di chi ha il dovere istituzionale politico e soprattutto morale di intervenire, abbiamo il diritto come cittadini e come uomini di saper le reali condizioni della nostra terra! Se fosse vero quanto dichiarato bisogna intervenire massicciamente e con tempestività, e coinvolgere, invocando il principio della sussidiarietà anche gli organi politici sovranazionali, in quanto viene seriamente messa a repentaglio la vita di un intero popolo e non possiamo restare inerti a guardare la potenziale ed inesorabile fine, bisogna fare qualcosa e farlo subito, è dovere giuridico, e ripeto, morale intervenire ma prima ancora di verificare lo status dei suoli indicati come oggetto di interramento ed occultamento delle scorie tossiche”.

L’avvocato Della Corte, assieme al coordinatore provinciale di Terra di Lavoro, dottor Gennaro Caserta, e per il tramite del presidente nazionale del Movimento Ecologista Europeo, il professor Vincenzo Pepe, che ha già dato la sua piena disponibilità come esperto di dinamiche ambientali per l’urgente istituzione di una commissione speciale di verifica, trasmetteranno nei prossimi giorni una lettera aperta al presidente della Repubblica ed a quello del Consiglio dei Ministri, affinché vi sia un loro concreto e tempestivo intervento che faccia chiarezza sull’intera vicenda e predispongano, nel caso dovessero risultare necessarie, misure di bonifica e messa in sicurezza dei territori incriminati, ravvisando, inoltre potenziali responsabilità.

“Il loro intervento è necessario anche per ridare fiducia ad un popolo, il nostro, che da anni si sente abbandonato ed in balia delle onde, sentendosi spesso di serie B e non appartenente ad un paese che ama definirsi civile”, sottolinea Della Corte.

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