Terra dei fuochi, Alfano a Caserta: “Faremo tutto ciò che serve”

di Redazione

 CASERTA. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano sarà a Caserta per elaborare politiche di contrasto ai roghi tossici di rifiuti e alla presenza di siti inquinati.

“Nei prossimi giorni sarò a Caserta – ha detto – per rafforzare la lotta alla camorra, saremo nella terra dei fuochi. Faremo tutto ciò che serve da Nord a Sud per affermare che lo Stato è più forte dei criminali e della criminalità organizzata”.

Intanto, dopo le rivelazioni dei pentitiCarmine Schiavone e D’Ambrosio -dalle quali sono partiti gli scavi in due terreni a Casal di Principe dove siè riscontrata la presenza difusti interrati –le parole dell’altropentito del clan dei casalesiLuigi Guida, detto “‘O Drink”, pronunciate al pm Alessandro Milita nel processo Eco4 (in cui è imputato l’ex politico Nicola Cosentino), risuonano nelle orecchie degli amministratori del comune di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che chiedono dei riscontri alle parole del collaboratore di giustizia.

Ma è difficile ritrovare ciò che è stato sversato tra il 2002 e il 2003 nel sito progettato per accogliere Cdr (combustibile derivato da rifiuti) nella città del Foro. A pochi passi da quel luogo ora si trova lo Stir, l’impianto che trita e impacchetta i rifiuti solidi urbani di gran parte della provincia di Caserta per poi trasformarli in ecoballe. Bisognerebbe aprire quei pacchetti neri e maleodoranti sversati nel corso di un decennio a Taverna del Re a Giugliano, a Lo Spesso di Villa Literno e a Caivano e analizzare cosa c’è dentro. Un’impresa quasi impossibile. Trovare la verità in quintali di spazzatura non era stato messo in conto.

È possibile che Guida si riferisse, invece, a Parco Saurino di Santa Maria La Fossa. Anni fa indagò sulla vicenda amministrativa la Procura di Napoli, ipotizzando truffe ai danni dello Stato. Ora, quelle parole in fila pronunciate nell’aula bunker del carcere dall’ex camorrista potrebbero diventare oggetto di ulteriore verifica. Per ora, nulla si è mosso.

Luigi Guida è l’ultimo, in ordine di tempo, ad aver rivelato il sistema illecito di smaltimento di rifiuti agli inquirenti. Il primo era stato Carmine Schiavone. Altre dichiarazioni sono state poi rese da Gaetano Vassallo, gestore a sua volta di discariche a Giugliano dove i rifiuti speciali venivano smaltiti attraverso la commistione con i rifiuti solidi urbani. Il sistema, per anni, era stato adottato – secondo indagini e processi – anche nella discarica Bortolotto di Castelvolturno, con la complicità del clan La Torre, prima, e del clan dei casalesi poi.

Le perizie realizzate dalla Procura di Napoli hanno sinora accertato la compromissione della falda acquifera nei luoghi che circondano la discarica della Resit gestita, sempre a Giugliano, località Scafarea, da Cipriano Chianese, tuttora a giudizio per associazione mafiosa e disastro ambientale.

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