Fusti tossici, Gatto (Wwf): “Rendere pubbliche analisi acque”

di Antonio Arduino

 AVERSA. “Finalmente si stanno scoprendo i siti precisi dove sono stati interrati i fusti dirifiuti tossici a Casal di Principe”.

Comincia così la nota trasmessa alla stampa da Alessandro Gatto, referente per il Wwf del settoreinquinamento e rifiuti di Aversa, Agro aversano, litorale domizio e e Napoli nord.

“Questo avvelenamento– continua la nota – è un crimine contro l’umanità. Sono stati trovati ‘finalmente’ i primi fusti tossici a Casal di Principe, ora si deve continuare subito a chiedere a chi sa bene dove si nascondono altri di questi veleni e si deve fare una mappatura precisa di tutto il territorio avvelenato”. “Si deve chiedere – sottolinea la nota – di velocizzareil procedimento di scoperta dei siti inquinati. lo Stato ora deve intervenire per la messa in sicurezza immediata dei luoghi colpiti da questo disastro ambientale. Non si può e non si deve più far finta di niente”.

“Le popolazioni devono essere correttamente informate sui rischi che si continuano a correre. se, per esempio, si continuano ad utilizzare le acque, eventualmente, contaminate”, scrive Gatto. “Si devono rendere pubbliche tutte le analisi per capire di quali veleni stiamo parlando e se è possibile ancora difendersi da questo disastro ambientale”.

“Sembra sempre più ovvio – continua l’esponente del Wwf – che non si devono assolutamente toccare le acque di prima falda freatica, considerando che i fusti sono stati interrati ad una profondità di circa 9 metri e ancora più importante risulta essere il passaggio all’agricoltura ‘no food’ per ridurre la contaminazione e per iniziare un parziale processo di bonifica per fitoestrazione. poi ci vogliono le bonifiche, quelle vere”. “E questa volta – conclude Gatto – lo Stato non può guardare dall’altra parte, non può lasciarci morire così soli”.

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