Centro Santulli, segnali positivi per la riapertura dopo il taglio ai fondi

di Antonio Arduino

 AVERSA. Segnali positivi per la ripresa dell’attività del centro riabilitativo “Cinzia Santulli” e per tutte le altre strutture del settore che dal primo settembre sono in affanno per i tagli imposti dal decreto regionale che nel mese di agosto ha ridimensionato i tetti di spesa delle strutture costringendole a chiudere i battenti.

Per i 419 pazienti, affetti da disabilità gravi, del centro Santulli che si sono vista sospendere l’assistenza la ripresa potrebbe arrivare nella prossima settimana. Sembra essere questo il risultato dell’incontro tenuto nel pomeriggio di venerdì presso gli uffici regionali del settore tra i funzionari campani e i responsabili finanziari dell’Asl Caserta che, aderendo in maniera rigorosa al decreto regionale, avevano rimodulato in negativo i tetti di spesa delle strutture assistenziali, riducendo di 302 mila euro quello destinato al centro Santulli.

“Il taglio – spiegano i responsabili della struttura – è stato frutto di una interpretazione non aderente ai nostri bisogni reali, fatta dal personale dell’Asl che non ha considerato la spesa storica del centro, ma ha applicato alla lettera la delibera regionale tagliando il tetto relativo alla fisioterapia che nel nostro centro non viene effettuata, essendo tutto il budget assegnato dall’Asl destinato alla riabilitazione. Cosicché ci è stata tolta una somma che avrebbe permesso di continuare ad assicurare le cure fino al 31 dicembre”.

“Un errore tecnico che – continuano – sembra sia stato chiarito. Tant’è che i responsabili finanziari dell’Asl hanno presentato ai funzionari regionali le nostre osservazioni chiedendo un ripristino dei fondi”. “Naturalmente – concludono – la soluzione, se arriverà, non riguarderà solo il nostro centro, ma tutte le strutture riabilitative regionali che vivono lo stesso problema”.

Il ripristino del tetto, basato sulla spesa storica del centro, dovrebbe consentire di far ripartire la struttura fornendo assistenza ai 419 pazienti sospesi e ai tanti ammalati inseriti nella lista dall’attesa.

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