Concorso scuola, insegnante “defraudata” scrive al ministro Carozza

di Redazione

 SANT’ARPINO. Appena lette le graduatorie definitive del “concorsone” della scuola, un’insegnante di Sant’Arpino, A.P., si è messa dinanzi al proprio computer ed ha scritto al ministro Maria Chiara Carrozza, al direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, Diego Bouché.

La docente, nella propria missiva, non esita a denunciare un vero e proprio scandalo che ha di fatto compromesso la regolarità delle graduatorie in questione. Pietra dello scandalo è l’incredibile assegnazione di due punteggi differenti allo stesso insegnante da parte di due commissioni differenti. Il tutto, senza dimenticare, che, a fronte dei 360 posti messi a concorso in Campania per le insegnanti di scuole primaria, solamente 60 docenti entreranno in ruolo.

Ecco il testo integrale dell’email inviata dalla docente santarpinese al direttore Bouché, nella quale si preannuncia il ricorso al Tar.

“Egregio Direttore Generale,

Le scrivo in preda ad un misto di sentimenti quali rabbia, sgomento, e sfiducia nelle istituzioni.

Ho provato un dolore “fisico e morale” così forte leggendo le graduatorie definitive che, mi creda, non posso fare a meno di comunicare.

Mi chiedo: ma come è possibile che io A.P, vincitrice dei concorsi per Scuola Infanzia e Primaria, avendo gli stessi titoli per entrambe le graduatorie risulti titolare di p. 11,50 per AA e di p. 13,70 per EE.

Mi creda Direttore sono senza parole. Ho ricorso dopo la provvisoria chiedendo il riconoscimento di altri titoli di cui non mi spiego perché ad altre persone hanno valutato e a me no. Mala fede? mah!

Però la rabbia più grande sta nel fatto che i suoi impiegati lavorano con i piedi perché non è possibile che alla stessa persona con gli stessi titoli vengano attribuiti due punteggi diversi.

Con il punteggio che mi spetta sarei in vetta alla graduatoria e domani, dopo 20 anni di precariato avrei potuto gioire.

Ma non succederà, grazie alle persone che continuano a lavorare sbagliando sulla pelle degli altri.

So che non avrò mai una risposta ma La prego di riflettere. Ricorrero’ al Tar”.
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