Incarichi legali, Piccirillo a Brancaccio: “Verra’ il tempo”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Nel replicare alla nota del “non delirante”sindaco, pubblicata il 31 luglio scorso in merito alla questione degli incarichi legali,mi dichiaro assolutamente d’accordo sul fatto che il tempo delle polemiche deve, ancora, venire.

La pressione dovrà, ancora, salire. I messaggi subliminali fanno, ormai, parte della storia. Pensavo di averlo chiarito. È inutile, quindi, insistere nelle “allusioni”. Si rischia di aver come risultato, unico, la derisione.
Detto questo, va, però, preso atto che il nostro primo cittadino non ha chiarito alcunché sulla questione “incarichi e clientelismo”. Trasparente, caro sindaco, non è sinonimo di legale. Evidentemente, di etica e legalità si possono avere delle considerazioni alquanto “singolari”.
Proprio in merito alla trasparenza, cui fa riferimento il Brancaccio, aggiungereiche l’unica cosa veramente trasparente è stata l’irregolarità del sistema con cui sono stati distribuiti gli incarichi a professionisti amici e parenti degli amici. Essa, effettivamente, è parsa, assai, chiara. Ed ora, anche al resto della giunta municipale. In mancanza di smentita, il capitolo resta, dunque, aperto.
Quanto alla “fascia tricolore da portare a tracolla”, v’è da precisare che, effettivamente, nella risposta prot. n. 4733 del 12 aprile 2013, a firma del segretario comunale e del Responsabile del Settore Servizi di staff (tanto per essere trasparenti!) viene, proprio, precisato che “il Sindaco ha la rappresentanza generale dell’Ente e indossa come distintivo la fascia tricolore con lo stemma della Repubblica da portarsi a tracolla”.
Ora, visto che non dovevamo pagare un dirigente esterno (di cui peraltro non conosciamo le precedenti esperienze) per sapere che il sindaco è il rappresentante legale del Comune, non è difficile capire che il senso di quella risposta (ad una nostra richiesta di chiarimenti circa i criteri) era quello di ribadire che egli era libero di nominare chiunque nella rappresentanza dell’ente. Come dire: … questa è casa mia ed a casa mia faccio quello che mi pare! Purtroppo (per il sindaco), non è così, perché vi è l’obbligo di imparzialità nelle nomine dei professionisti e dei responsabili esterni.
Come volevamo dimostrare, non siamo stati, certamente, noi ad attribuire manie di onnipotenza. Gli atti del Comune parlano chiaro. Parlano di un sindaco che considera “il comune la sua casa ed Orta di Atella il suo feudo”. Noi ci limitiamo a rendere noti tali documenti.
Per il resto, daremo tempo al tempo, convinti, anche noi, che “verrà il tempo”. Intanto, buon lavoroe, viste le torride temperature, vacanze al fresco…per tutti.
Il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Piccirillo
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