In fiamme il capannone dell’Eurocompost

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Gigantesco. Un fumo nero e denso. Chi si è precipitato lì ed è arrivato per primo ha descritto la scena come apocalittica.

I criminali dell’ambiente hanno bruciato quel che ancora restava da bruciare nell’Eurocompost, la struttura di Orta di Atella realizzata anni fa perché doveva servire al trattamento dei rifiuti ma che è diventata nel tempo un monumento alla vergogna e allo scandalo.

I banditi hanno appiccato il fuoco alle montagne di fascicoli che ancora invadevano il pavimento di quelle poche stanze rimaste in piedi, ma anche a fertilizzanti, sostanze chimiche conservate in bidoni e flaconi che nessuno si è mai preoccupato di rimuovere. Si è subito levato un fumo altissimo, denso, che è stato visto fino all’ospedale di Caserta.

Sul posto sono subito intervenuti i volontari del Coordinamento Comitato Fuochi che da sempre pattugliano il territorio. “È una vergogna, questo fumo nero è pericolosissimo. Chi ci risarcisce dell’ennesimo danno ambientale e alla salute pubblica che stiamo subendo?”, è lo sfogo di Enzo Tosti, uno dei promotori del Coordinamento e tra i primi ad arrivare nella zona del rogo. “Se qualcuno voleva distruggere le prove dello scempio dell’Eurocompost non ci è riuscito – continua Tosti – Abbiamo i video realizzati con Pino Ciociola, inviato dell’Avvenire e le foto scattate con voi di Parallelo41”.

Quello che davvero colpisce in questa situazione è la totale assenza da parte dello Stato. Polizia e carabinieri, nonostante quello che si affannano a dire i rappresentanti istituzionali, non riescono a prevenire il fenomeno dei roghi che anche quest’estate è dilagato senza sosta da una parte all’altra della Terra dei fuochi. Il Patto antiroghi, firmato appena un mese e mezzo fa e le cui carenze sono state subito denunciate da Parellelo 41 rischia di apparire un’arma spuntata rispetto al campo libero di cui godono i banditi dell’ambiente.

da Parallelo41(foto di Salvatore Pasovino)

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