Ats, Sorvillo fa il “bilancio” dell’estate ortese

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. L’associazione “A.T.S.”, attraverso il presidente Salvatore Sorvillo, esprime un giudizio sull’estate ad Orta di Atella.

“Non tutti si sono resi conto – afferma – che vi è stato un aumento considerevole della presenza di zanzare ed altri animaletti simili, con un forte disagio anche psicologico per i cittadini. Nulla di che, ma chi non ricorda che anni addietro nella calura estiva il Comune irrorava innaffiava e puliva le pubbliche vie, dando un po’ di sollievo ai cittadini. Chi non ricorda che, anni addietro, si pulivano i tombini, in previsione delle piogge autunnali, ma anche per eliminare quegli odori nauseabondi che riempivano l’area, a causa della poca presenza di acqua nelle condotte. Chi non ricorda che, i marciapiedi venivano puliti, le erbacce tagliate. Chi non ricorda che il servizio di nettezza urbana lavorava di notte lasciando le strade libere, ed evitando gli intralci alla viabilità, che ora sono puntuali. Effettivamente sono solo ricordi, ricordi di un paese ancora civile e civilizzato, gestito nel pieno rispetto del cittadino, sia esso di estrazione politica favorevole o avversa. Chi non è ogni giorno a contatto con discariche a cielo aperto, cumuli di immondizia che vengono asportati tardivamente? Chi non nota, fatto strano, che alcune strade vengono pulite, tirate a lucido, quotidianamente, mentre in altre procedono a singhiozzo pulizie e recupero rifiuti?”.

“Ma questo – prosegue Sorvillo – è uno scotto che dobbiamo pagare, che ci tocca, visto che noi stessi abbiamo voluto tutto ciò. Certamente, le discariche di amianto e quant’altro, riversato qua e là, ci debbono fare riflettere. Chi non ha in famiglia un malato terminale, o con salute cagionevole, malato di quel male oscuro che nasce e prolifera nelle nostre zone? Le colpe sono da ricercarsi nella notte di tempi, ma anche chi ci governa ora non fa nulla. Basterebbe contenere i danni, pulire le fognature, rimuovere i cumuli depositati vicini i terreni coltivati, ridurre lo smog con varianti stradali alternative, dotare le strade e le piazze dei cestini, li ricordate? Sono quei contenitori dove un bambino o un adulto possono gettare la carta. Creare un’isola ecologica, ovvero un’area dove depositare gli ingombranti. Ah dimenticavo, il Comune ha fatto il progetto, mi sembra il trecentesimo, ma solo per pagare il progettista. Certamente saremo accusati di propaganda contraria, a ‘sua maestà’, ma vorremmo capire, intendere, le due aree Pip che fine hanno fatto? A cosa servono? Una è diventata area di stoccaggio rifiuti e mercatino delle pulci, con una bella ordinanza che ne ha solo spostato la posizione; l’altra si è persa nei meandri della ‘sanzaneria’, evidentemente sono ancora appese provvigioni di rito”.

“Un ultimo accorato appello ai cittadini va fatto. – conclude Sorvillo – La sorte della piazza Principessa Belmonte, ora piazza Pertini. Speriamo che questo non sia il suo funerale, speriamo che i lavori siano eseguiti da una ditta capace, ed in fretta, visto che una volta è sprofondata la vasca, una volta per la ristrutturazione ci hanno fatto attendere anni, e forse ora vogliono farci campagna elettorale, o renderla suolo edificatorio. La ‘terra dei fuochi’ la conosciamo ma Orta che terra, forse, dei cuochi o degli orbi. Attendiamo fiduciosi, nella riposta del popolo ortese che, certamente, non si farà attendere”.

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