Ambito C2, “De Lucia vs De Lucia”

di Redazione

 MADDALONI. In merito alle dichiarazioni del sindaco Pasquale De Lucia e del suo staff, riportate oggi dagli organi di stampa, inerenti la gestione del nuovo ambito sociale C2 si rendono necessarie le dovute precisazioni.

In primo luogo stigmatizzo una ricostruzione assolutamente fantasiosa e non corrispondente alla realtà dei fatti. Per averne conferma basterebbe una semplice lettura del verbale della prima riunione convocata tra i sei comuni componenti l’ambito C2, rispettivamente Maddaloni, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico, Arienzo, Cervino e Valle di Maddaloni, così come indicato dalla Regione Campania.

In detto incontro l’assessore Monica Ippolito, delegato dal sindaco De Lucia, dopo frenetiche consultazioni telefoniche con lo stesso, circa la validità della sua delega a sottoscrivere la Convenzione con la quale si costituiva il Coordinamento dell’Ambito C2, rifiutava la sottoscrizione del documento costitutivo del nuovo ambito. Appare chiaro ed evidente a tutti, tranne che al sindaco De Lucia e al suo staff, che se un Comune non aderisce ad un ambito territoriale, non è titolato a chiederne convocazioni e soprattutto a prendere parte ai successivi lavori.

L’Ambito si è costituito e San Felice a Cancello ha deciso di starne fuori.E’ stata una scelta che comporta delle enormi responsabilità politiche: decidere di rimanere fuori è un atto che lascia i cittadini di San Felice a Cancello privi di una rappresentanza, all’interno dell’Ambito.

E’ una scelta fatta in piena coscienza che trasferisce l’onere e la responsabilità sugli altri Comuni che hanno scelto – responsabilmente – di aderire. Quindi come sindaco, ma soprattutto come rappresentante del Comune Capofila, liberamente nominato dagli altri quattro Comuni dell’Ambito C2, respingo al mittente le accuse e i toni velenosi: ricordo al sindaco di San Felice che alla riunione costitutiva era presente, in rappresentanza del Comune di Cervino, il commissario prefettizio dott. Neri.

Pertanto, prima di mettere in dubbio l’operato del coordinamento, lo inviterei a riflettere sulla portata delle affermazioni che – in alcuni casi – potrebbero configurare anche dei profili gravi. Se poi volessimo entrare nel dettaglio, possiamo anche comprendere che vi sia dell’animosità nei confronti del Comune di Maddaloni. Infatti, nella qualità di Comune Capofila, Maddaloni ha iniziato le procedure di recupero delle somme dovute dal Comune di san Felice all’Ambito C1, che ammontano a circa 700 mila euro.

Per inciso il Comune di San Felice è il comune con maggior debito nei confronti dell’Ambito C1. Se recuperare le somme dovute per il Comune di San Felice è un atto illegale o, peggio, un affronto insopportabile, ci rendiamo conto che non sarà mai possibile trovarci su una stessa linea di pensiero.

L’Ambito C2, regolarmente costituito, responsabilmente proseguirà le attività con la convocazione dei tavoli di concertazione con i sindacati e il terzo settore propedeutici alla presentazione del piano di zona, con una adeguata rimodulazione dei servizi offerti, tenuto conto dell’impegno richiesto all’Ambito in merito alla copertura del socio-sanitario. Le polemiche sterili non ci interessano. Ristabilire la verità, però, è un atto dovuto ai cittadini ed ai Comuni che hanno aderito all’Ambito C2.

Il sindaco di Maddaloni, Rosa De Lucia

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