Yara, analisi su un fazzoletto ritrovato in chiesa

di Mena Grimaldi
 MILANO. Dopo un
lungo periodo in cui le indagini sembravano ferme e bloccate in un vicolo
cieco, sul caso dell’omicidio di Yara
Gambirasio
nell’ultima settimana ci sono state un susseguirsi di notizie.

La tredicenne scomparve nel novembre del 2010 e fu ritrovata morta nel febbraio
del 201.

Dopo la notizia del ritrovamento di un bigliettino lasciato nella
parrocchia dell’ospedale di Rho, nel Milanese, in cui c’era scritto “sono l’assassino
di Yara, che Dio mi perdoni”, spunta sul posto anche un fazzoletto.

Il
fazzoletto è stato preso in consegna dalla poliziae sarà analizzato, così
come il registro delle firme, per stabilire se abbia o meno qualche attinenza
con il caso della tredicenne di Brembate Sopra.

Un’analisi accurata alla
ricerca di tracce, compreso il dna. Nelle ultime ore, tra l’altro, su molti
quotidiani è apparsa anche la notizia di una madre che, avendo visto una
somiglianza tra suo figlio adottivo e Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno
deceduto compatibile con il Dna ritrovato sui leggins di Yara e, per questo gli
inquirenti sospettano si possa trattare di un figlio illegittimo, si è recata
presso i carabinieri esponendo la sua perplessità.

La donna, infatti, pensava
che il figlio adottivo fosse il ragazzo tanto cercato possibile assassino di
Yara. In realtà, poi, le analisi del Dna hanno dato esito negativo.

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