Saronno, confessa il killer della gioielliera uccisa

di Antonio Taglialatela

Alex MaggioSARONNO. “Non volevo uccidere, volevo solo fare una rapina, poi ho perso la testa”.

Queste le parole, riferite agli investigatori, da Alex Maggio, 32 anni, disoccupato, in carcere a Busto Arstizio con l’accusa di aver ucciso, lo scorso 3 agosto, Maria Angela Granomelli, 62 anni, nella sua gioielleria “Il Dono di Tiffany”, a Saronno, in provincia di Varese.

L’uomo, originario di Botrugno (Lecce) e residente aCaronno Pertusella (Varese), da giovane ausiliario dei carabinieri, è stato fermato nella serata di mercoledì 28 agosto mentre si trovava a casa della compagna a Bollate, nel milanese, dove si sarebbe fatto ospitare dopo l’omicidio. Ha confessato il delitto nella notte e ora dovrà rispondere di omicidio volontario e rapina.

Il 32enne sarebbe stato individuato grazie alla testimonianza di un cittadino, che si è presentato alla caserma dei carabinieri di Bollate dicendo di aver visto una persona che assomigliava alle immagini dell’assassino riprese dal circuito di videosorveglianza della gioielleria e diffuse dalla Procura di Busto Arsizio.

Sabato3 agosto scorso Maggio era entrato nel negozio della donna, fingendosi un cliente. Dopo essersi fatto mostrare alcuni oggetti, improvvisamente, come avevano mostrato le immagini di sorveglianza della gioielleria, aveva afferrato un astuccio e colpito sul capo la gioielliera che in quel momento si era chinata. Poi aveva infierito su di lei con calci e pugni, per poi fuggirecon diversi gioielli, lasciando la donna agonizzante a terra.

“E’ la fine di un incubo per tutti i saronnesi, tiriamo un sospiro di sollievo e ora speriamo che possa tornare la serenità in città”, ha detto il sindaco di Saronno, Luciano Porro, il quale ha manifestato la solidarietà sua e della comunità alla famiglia della vittima, ringraziando i carabinieri e gli investigatori.

La vicenda ha visto una catena di compro-oro del posto mettere una “taglia”: 50mila euro per chiunque potesse dare informazioni utili ad individuare l’autore della rapina-omicidio. Intenzione confermata dopo l’arresto del killer: “Siamo pronti a consegnare la ricompensa a chi in modo documentato avrà contribuito in maniera determinante alla soluzione del caso”.

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