ROMA. Domenica pomeriggio il Pdl scenderà in piazza a Roma a sostegno diSilvio Berlusconi, al quale la Cassazione ha confermato i quattro anni di reclusione per il processo Mediaset.
Dal partito dellex premier, Sandro Bondi paventa il rischio di guerra civile. Parole che il Quirinale definisce irresponsabili. Una situazione che sta mettendo a rischio la tenuta del governo di larghe intese. Il premier Enrico Letta chiede che il Colle venga tenuto fuori da tensioni politiche e avverte che presterà attenzione ai toni del Pdl.
Intanto, in unintervista a Libera, Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, anticipa il discorso che, insieme al presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, farà al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In ballo dichiara Brunetta non cè solo la libertà di una persona ma la democrazia del nostro Paese. Lequilibrio tra la magistratura e gli altri poteri. Un equilibrio che si è rotto non oggi, ma allinizio di Tangentopoli, quando venne meno quellimmunità parlamentare voluta dai nostri costituenti come garanzia dellequilibrio tra i poteri dello Stato.
Al capo dello Stato, spiega, ricorderà la storia del Berlusconi pacificatore, dallingresso in politica nel 94, che ha coinciso con linizio dei suoi guai giudiziari, come se lui avesse rotto il progetto di certi poteri che si apprestavano a occupare il Paese attraverso il forse ignaro Occhetto. DaNapolitano, Brunetta si aspetta una risposta alta e si attende che ribadisca quello che ha già detto: riforma della giustizia subito. Intervistato anche da Repubblica, Brunetta sottolinea che il tema centrale è la riforma della giustizia. La chiedono, aggiunge, Berlusconi, milioni di cittadini e lo stesso Napolitano. Gli unici a non volerla sono solo i dirigenti di uno strano partito che mi pare si chiami Partito democratico. Solo Epifani, segretario pro tempore e in quanto tale dalla faccia perennemente feroce, dice che in Italia non cè un problema giustizia.
In ogni caso, spiega al quotidiano diretto da Ezio Mauro, la manifestazione di oggi di fronte alla residenza romana di Berlusconi è per la democrazia, la giustizia e la libertà, non è per mettere sotto pressione il capo dello Stato.