Nitto Palma: “Chiedere la grazia non significa ammissione”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Io non credo che l’essere o meno in Parlamento possa impedire al presidente Berlusconi di esercitare la sua leadership”.

Lo ha detto l’esponente del Pdl Francesco Nitto Palma, ospite della trasmissione Klaus Condicio. La discussione politica di questa estate 2013 è sicuramente concentrata su Silvio Berlusconi che questo autunno potrebbe decadere da senatore in seguito alla condanna della Corte di Cassazione per frode fiscale.

“Una leadership riconosciuta in maniera compatta – continua Nitto Palma – da tutto il partito. Chi pensa che l’impegno di Berlusconi possa ridursi a una sorta di guida spirituale del centro destra si sbaglia di grosso. La sua rimarrebbe sicuramente una guida politica a pieno titolo”.

“Pensi alle ultimi elezioni – ha proseguito l’esponente del Pdl – il presidente Berlusconi non si è candidato a premier e ciò non ha minimamente inficiato la sua leadership. Grillo siede in Parlamento? E D Alema? Non ci sono sentenze o altro che possano impedire a Berlusconi di essere la prestigiosa guida del centro destra”.

E poi: “L’eventuale richiesta di grazia non significherebbe di per sé accettazione della condanna e non escluderebbe in alcun modo altri mezzi di impugnazione della sentenza della Cassazione, quale, ad esempio, il ricorso in sede europea. Chi scrive il contrario lo fa per non nobili ragioni”.

Torna invece sulla questione dell’agibilità politica Daniele Capezzone, secondo cui “la questione è politica e serve una soluzione politica”.

L’esponente del Pdl chiede che siano anche le altre forze politiche a farsi carico della questione: “Esistono percorsi e strumenti, chiaramente indicati dalla Costituzione e dal buon senso, che possono consentire di evitare un vulnus gravissimo ai danni di milioni di cittadini-elettori”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico