Femminicidio, scontro in Aula tra Boldrini e M5S per la convocazione

di Mena Grimaldi
 ROMA. Gli
attacchi alla presidente della Camera, Laura
Boldrini
, in merito alla convocazione in Aula per martedì 20 agosto erano
iniziate già dopo l’annuncio.

In mattina, durante i lavori, la presidente ha
colto l’occasione per rispondere a queste critiche che ha definito “del tutto
artificiose”. Nell’Aula di Montecitorio ci sono presentati 104 deputati.

Al
banco del governo c’è solo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario
Franceschini. Per la maggioranza sono circa 45 i parlamentari democratici
presenti. Quattro quelli del Pdl, 5 quelli della Lega e 22 grillini. Ci sono
anche una quindicina di parlamentari di Scelta Civica, 8 deputati di Sel e 4
appartenenti al Misto.

“La seduta odierna – afferma la Boldrini durante la
seduta – è stata convocata come adempimento espressamente dettato dalla Costituzione;
un obbligo che si svolge secondo i principi dettati dall’ordinamento. Ci sono
precedenti di convocazioni durante la pausa estiva o natalizia per l’annuncio
della presentazione di decreti legge. Questi sono i fatti e le polemiche che
sono seguite sono state del tutto pretestuose”.

La Boldrini risponde anche al
deputato grillino Walter Rizzetto che
si è lamentato di quanto possa costare la convocazione. “Ma lei ha capito che
questo è un obbligo? Di cosa parla? Di sprechi? Questo è un esercizio
democratico”.

“Giusto per esser chiari – dice rivolta a Nicola Molteni che della Lega che l’ha accusata di protagonismo –
le ricordo che avevo scritto nel post su Facebook che era prevedibile che
Montecitorio dovesse riunirsi già dopo il 20 di agosto per la presentazione di
un decreto. E che in ogni caso la prossima seduta era fissata per il 6
settembre. Non credo che questo sia protagonismo, credo che sia una
comunicazione assolutamente legittima. Non c’è nulla di vanto, solo un fatto”.

E,
lasciando Montecitorio, la Boldrini ribadisce: “Quelle fatte oggi in aula sono
polemiche sterili che servono solo ad allontanare i cittadini dalle istituzioni”.

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