Clonavano carte di credito: arrestati stilista, ex pugile ed ex 007 rumeno

di Redazione

 PESARO. Beni per 15 milioni di euro, tra cui una fabbrica tessile, una villa, un capannone industriale, una palestra, terreni e fabbricati, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza diPesaroai componenti di un’associazione a delinquere italo-romena i cui vertici erano già stati arrestati alla fine del 2012.

In manette quattro persone tra cui una stilista di moda, il compagno ex pugile e campione europeo di pesi leggeri ed un rumeno ex appartenente ai servizi segreti che si erano specializzati nella clonazione di carte di credito, reinvestendo i ricavi illeciti nei beni sequestrati. Il gruppo operava con la complicità degli esercenti, cui andava il 40% dei guadagni. I negozianti che si tiravano indietro venivano minacciati con le armi sequestrate o picchiati con manganelli e storditori elettrici.

L’operazione, denominata “Top Up”, è stata condotta da militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza diPesaro, da agenti della Squadra Mobile diPesaroe del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Urbino, hanno eseguito tre arresti e 30 perquisizioni nella provincia diPesaro-Urbino e in altre Regioni d’Italia (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia). Complessivamente sono stati impiegati oltre cento uomini.

Tra gli arrestati una donna, stilista di talento e imprenditrice di discreto successo nel settore della moda, chiamata anche da un noto regista per un cortometraggio, era la mente del trio, mentre il compagno, ex pugile a livello europeo, e il rumeno con precedenti per rapina, furto e forse ex appartenente ai servizi segreti di quel Paese, costituivano il braccio armato.

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Le indagini hanno preso il via nel mese di marzo 2012, quando è stato scoperto uno strano utilizzo delle carte di credito in alcuni esercizi commerciali della provincia diPesaro. Le attività investigative svolte hanno permesso di accertare che i componenti dell’organizzazione si procuravano, grazie alle complicità a livello internazionale vantate dal rumeno, i codici di carte di credito di ignari cittadini esteri, per poi trasferirli su delle comuni carte dotate di banda magnetica, che venivano usate alla stregua di strumenti elettronici di pagamento.

L’utilizzo di queste carte avveniva in negozi di persone compiacenti situati nella provincia diPesaroe non solo, attraverso l’acquisto simulato di merci (abbigliamento, mobili, telefonia, ricariche telefoniche ed altro, le ‘strisciate’ con le carte clonate avvenivano anche in stazioni di servizio, ristoranti e alberghi) o servizi.

L’attività investigativa ha dimostrato che alla banda spettava il 60% delle ‘strisciate’ mentre ai commercianti compiacenti il 40%. Il volume d’affari della banda smantellata è stato stimato in circa 10 milioni di euro. Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate anche diverse armi e centinaia di munizioni.

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