Berlusconi, giuristi: “Giunta sospenda giudizio in attesa della Consulta”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA. Le carte della difesa di Silvio Berlusconi sono state depositate alla presidenza della giunta per le elezioni del Senato, che il 9 settembre dovrà votare sulla decadenza da senatore del Cavaliere.

La documentazione riporta sei pareri di giuristi e costituzionalisti in difesa di Berlusconi, accompagnati da una breve lettera firmata dall’ex premier in cui si annuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro l’applicazione della legge Monti-Severino.

A confermare l’arrivo in Giunta delle carte il senatore del Pdl Andrea Augello: “Ho una settimana per studiare tutto, non c’è tempo per le polemiche”. “Sto lavorando alla relazione che proporrò il 9 – ha spiegato inoltre il senatore – non posso anticipare nulla sul contenuto”. “Posso solo assicurare che la mia relazione non sarà improvvisata, ma seria, approfondita e dettagliata”.

Nei loro pareri “pro veritate” i giuristi (Roberto Nania, Giorgio Spangher, Antonella Marandola, Giovanni Guzzetta e in un parere congiunto Beniamino Caravita di Toritto, Giuseppe de Vergottini e Nicolò Zanon) chiedono che la parola sulla legge Severino passi dalla giunta alla Corte Costituzionale, sospendendo così i lavori della giunta in attesa del parere della corte. In particolare, Antonella Marandola punta anche sulla non restroattività della norma mentre Giovanni Guzzetta sottolinea anhe dubbi di costituzionalità e possibile elusione delle norme della Corte europea dei diritti dell’uomo.

In seguito alle indiscrezioni di stampa, invita a non spettacolarizzare la vicenda, il presidente della Giunta Dario Stefano che su Twitter su scrive: “Riportiamo una questione così delicata nelle sedi istituzionali”.

Intanto, torna a precisare le sue parole sul caso Berlusconi l’esponente Pd Luciano Violante che, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva aperto alla possibilità che la giunta facesse ricorso alla Consulta sulla legge Severino. “Il ricorso alla Corte Costituzionale – precisa ora a Repubblica Tv – non è un’apertura al Cavaliere, ma solo un’ipotesi” . E aggiunge: “Quirinale interessato alla mia idea? Non so. Io rispetto la posizione di Epifani. Ma bisogna decidere dopo avere ascoltato le difese”.

Le parole di Violante sono anche l’occasione per un nuovo attacco di Beppe Grillo alla maggioranza Pd-Pdl. “La smetta signor Presidente di provare a convincere gli italiani che il governo Letta sia l’unico possibile perché i mercati non capirebbero – dice il leader del M5S in un post pubblicato sul suo blog rivolgendosi a Napolitano – Ci mandi a votare caro Presidente. Si fidi degli italiani per una volta e non dei Violante di turno”.

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