Strage in Libano, 42 morti e centinaia di feriti

di Mena Grimaldi
 TRIPOLI. Decine
di morti e centinaia di feriti. E’ il tragico bilancio di due attentati,
avvenuti a distanza di 10 minuti l’uno dall’altro, in due zone del Libano.

La prima
forte esplosione è avvenuta a Tripoli, vicino alla moschea al Taqwa nel
quartiere di Zahiriye, durante le ore della preghiera del venerdì.

L’esplosione
di Zahiriye è avvenuta nel centro della città e vicino a due obiettivi
sensibili: il primo poco lontano dal luogo dove, giovedì, è stato ucciso in un
agguato un miliziano vicino al movimento sciita Hezbollah e nei pressi della
casa del premier dimissionario Najib
Mikati
che tuttavia, secondo il suo ufficio, in quel momento non si trovava
a Tripoli.

La seconda bomba, invece, è esplosa – cinque minuti dopo – vicino
alla moschea Salam nel quartiere di Al Mina, dove è situato il porto, non
lontano dall’abitazione dell’ex capo della polizia Ashraf Rifi.

Le emittenti libanesi hanno mostrato alte colonne di
fumo, facciate degli edifici colpite, corpi senza vita e veicoli in fiamme. Fonti
istituzionali libanesi, parlavano di almeno 27 morti e 352 feriti.

Un bilancio
che si aggravato nel corso delle ore: fonti mediche portano il drammatico
conteggio a oltre 40 morti e almeno 500 feriti.

Il presidente della Repubblica,
Michel Suleiman, ha rivolto un appello
a tutti i libanesi perchè “rimangano uniti e sconfiggano ogni tentativo di
creare conflitti”.

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