Siria, il regime si difende: “Armi chimiche usate dai ribelli”

di Redazione

 DAMASCO. Sono ore decisive sul possibile attacco in Siria. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu di mercoledì sarà teatro della resa dei conti dopo che la Gran Bretagna ha chiesto l’autorizzazione per un intervento militare occidentale.

Intervento che, ha ribadito il ministro degli Esteri Emma Bonino, “anche con un eventuale via libera dell’Onu” in Italia non sarebbe automatico, ma farebbe scattare un “serio dibattito in Parlamento”. E frena anche la cancelliera tedesca Angela Merkel che afferma che la guerra civile in atto può essere fermata “solo con una soluzione politica”.

Intanto, il regime di Damasco minaccia l’Europa. “Presto i terroristi colpiranno il Vecchio Continente con armi chimiche” ha dichiarato il viceministro degli Esteri siriano Faisal Maqdad, secondo il quale “Usa, Gran Bretagna a Francia hanno aiutato i terroristi che usano armi chimiche in Siria, e gli stessi gruppi presto potrebbero colpire l’Europa”.

Ma il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, non ha dubbi: “Le informazioni disponibili da un’ampia gamma di fonti indicano che il regime siriano è responsabile dell’uso di armi chimiche negli attacchi” del 21 agosto.

Gli ispettori Onu, però, ha avvertito segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, hanno bisogno di altri quattro giorni per terminare la propria indagine sul presunto attacco con gas letali. E fino a che gli ispettori delle Nazioni Unite saranno in Siria, l’intervento occidentale resta meno probabile.

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