GRAZZANISE. La notte fra venerdì 16 e sabato 17 agosto è destinata al più lugubre dei ricordi per lintera popolazione grazzanisana.
Ignoti balordi, forse prezzolati, hanno fatto scempio di quattro tombe. Asportata la lapide del loculo ove riposa Italo Petrella, maresciallo dei carabinieri, scoperchiata la bara, addirittura divelto linvolucro di zinco, i resti del defunto lasciati alla luce del sole. Spezzata la lastra marmorea di una donna morta nel 2000. Ridotto in frantumi il granito del sepolcro di uno studente di architettura. Violata perfino la sepoltura di un autista folgorato sul posto di lavoro dai fili dellalta tensione nel 1998.
Ad accorgersi dellorrendo plurisacrilegio il custode del vecchio camposanto, Giovanni Vitolo, che ha presto avvertito carabinieri e vigili urbani. Gli uomini del maresciallo De Santis, comandante della locale stazione, che rientra nel comprensorio affidato alla compagnia di Santa Maria Capua Vetere, agli ordini del capitano Vincenzo Carpino, e il tenente della polizia municipale, Gaudiano, insieme con loperatore Caianiello, subito accorsi, hanno svolto i rilievi del caso, ma pare che sia stato difficile acquisire impronte digitali.
Diffusasi la tremenda notizia, una folla sgomenta sè precipitata al cimitero, anche per verificare la scampata profanazione dei tumuli di altri cari estinti. In paese non si parla daltro.
di Raffaele Raimondo