Tragedia degli sposi in Messico, familiari chiedono sostegno alle Istituzioni

di Redazione

 NAPOLI. Arriverà mercoledì a Roma, all’aeroporto di Fiumicino, la salma del trentenne napoletano Vincenzo Maiello, che ha perso la vita a Playa del Carmen, in Messico, dove era in viaggio di nozze con Alessandra Borrelli.

I due si erano sposati a Napoli il 26 luglio. La moglie, 28 anni, dovrebbe invece rientrare martedì a Capodichino con un volo privato. I cugini di Alessandra, intanto, lunedì saranno ricevuti dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che si è detto pronto ad aiutare la famiglia della ragazza. I genitori, infatti, preferiscono che Alessandra, con fratture al femore, sia operata a Napoli in quanto l’ospedale messicano nel quale è ricoverata non è adeguatamente attrezzato.

Sul fronte delle indagini è stato per ora verificato che è stato il Suv che percorreva la strada in direzione opposta a invadere la corsia sulla quale viaggiava il taxi, a bordo del quale viaggiavano i due sposi, insieme ad un’altra coppia di sposi molisani. Si stavano recando ad assistere ad uno spettacolo di delfini. Nell’impatto Maiello è morto sul colpo. La moglie è stata ricoverata in ospedale con gravi ferite, riportando in particolare traumi e fratture al bacino ed agli arti inferiori. Feriti, non gravemente, gli altri due sposi e il conducente del taxi. Due giorni dopo il matrimonio la giovane coppia era partita per New York e da domenica si era trasferita in Messico.

Le famiglie di Vincenzo e Alessandra, intanto, stanno affrontando da soli costi economici notevoli oltre a dover cercare di risolvere una serie complesse attività burocratiche. Il volo di linea della compagnia aerea che ha trasportato i familiari a Playa del Carmen i parenti del defunto e della ferita è costato 25mila euro. Altri 75mila euro saranno invece necessari per riportare Alessandra in Italia e consentirle di essere operata.

“Ci siamo fatti carico da soli – spiega – di tutte le spese senza problemi e mi chiedo come avrebbe fatto una famiglia senza le possibilità economiche necessarie. Avremmo solo voluto che ci fosse un aiuto delle istituzioni per risolvere le pratiche burocratiche necessarie per organizzare i rientri. Invece siamo rimasti soli. Fino ad adesso nessuno è intervenuto”, lo sfogo amaro di Giovanni Borrelli, zio della ragazza e medico rianimatore. “Il mio appello – aggiunge Borrelli – è che qualcuno sul posto, lì in Messico, magari uno psicologo vada a dare un po’ di conforto ai parenti di questi due giovani”.

“Questa tragedia che ha colpito la nostra famiglia in modo così devastante ci porta a riflettere. Siamo una sana famiglia del Sud dove l’unione e la compattezza sono il nostro filo conduttore, siamo in tanti ed ognuno di noi mette a fattor comune le proprie professionalità, le amicizie, le competenze, le disponibilità economiche. Subito dopo avere appreso la tragedia eravamo tutti insieme pronti (ognuno con quanto possibile) a far quadrato intorno ad Ale, Enzo ed i loro genitori”. Così in una riflessione scritta dai familiari di Vincenzo e Alessandra.

“I telefoni e Internet – si sottolinea – non hanno mai smesso di funzionare, giorno e notte, e forse dopo cinque giorni si sta trovando il bandolo della matassa. E se tutto questo non fosse successo a noi? Se fosse successo ad un comune cittadino che a fine mese stenta a sbarcare il lunario? Al signor qualunque che non sa usare internet, che non può raccogliere in poche ore i soldi per i biglietti aerei e sostenere il costo del trasporto? In queste tragedie la burocrazia dovrebbe cedere il passo alla solerzia e alla tempestività. Può servire più un aereo di Stato ad una giovane sposa per ritornare vedova in patria o ad un personaggio politico per assistere ad una finale di calcio? Vorremmo aver avuto una mano che ci guidasse in questo sentiero irto e spinoso, non dover essere autodidatta e muoverci da soli”.

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