Strage bus, insulti razzisti su Fb: “40 morti tra cui nessun italiano”

di Antonio Taglialatela

 AVELLINO. Nemmeno in una circostanza tragica è mancato l’ormai “tradizionale” appuntamento con il razzismo. “Precipita pullman vicinoAvellino: 40 morti tra cui nessun italiano”.

Così recitava un post, pubblicato su un gruppo di Facebook, dal titolo “Average Italian Guy”, in riferimento all’incidente del bus a Monteforte Irpino che ha provocato 39 vittime provenienti da Pozzuoli, nel Napoletano. Non solo, in un altro post l’amministratore della pagina fa anche ironia: “Bella la gita in bus? Uno schianto!”. Triste, poi, constatare che il post abbia avuto centinaia di “mi piace” e sia stato condiviso da oltre 100 utenti. Non si contano, tra l’altro, gli insulti reciproci tra i pro e i contro, una sorta di guerra tra “nordisti” e “sudisti”.

La vicenda è finita nell’Aula della Camera, denunciata dalla deputata napoletana del Pd Luisa Bossa. “Una frase che allude all’origine meridionale delle vittime, le quali, per questa brillantissima mente, non appartengono evidentemente alla nazione italiana”, ha detto la parlamentare, sottolineando: “Siamo di fronte all’ennesimo singulto di razzismo, in salsa probabilmente nordista, che in genere ci lascia abbastanza indifferenti perché espresso sempre da menti piccole. In questo caso, però, lo sfregio è profondo, perché si colpisce nel momento di un enorme dolore”.

“Mi chiedo – continua Bossa – quale sia il background culturale di questa gente, mi chiedo a quali esempi attingano. Sollevo e segnalo la questione alla Camera perché credo che in questa vicenda convivano elementi su cui noi tutti dobbiamo fare una riflessione. Se di fronte a una tragedia, con la morte di decine di persone; se di fronte a un dolore collettivo, qualcuno non trova di meglio che scrivere cose così, allora lì c’è un problema di cultura e sensibilità che non ci può lasciare indifferenti”.

A chi che ha scritto quella frase, la deputata dice “che la forza caratteriale della gente di Irpinia, che l’enorme dignità della gente di Pozzuoli, che lo spessore umano e morale delle donne e degli uomini del Sud sono tali che mai e contro nessuno un meridionale avrebbe scritto una cosa così, tantomeno in un momento di dolore. E’ guardando la mia gente che io sono fiera di essere italiana. Di altri riesco solo a vergognarmi”.

Intanto, dal momento che vi sono diverse pagine dal titolo “Average Italian Guy”, l’amministratore di un omonimo gruppo ci tiene a sottolineare: “Non sono l’amministratore della vecchia pagina di Average, i vecchi e veri amministratori avranno sicuramente ciò che si meritano. Io sono napoletano come voi”.

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