Castel Morrone, Pd: “Monumento a Bronzetti nel degrado”

di Redazione

 CASTEL MORRONE. La tomba in cui giacciono le ossa dei caduti garibaldini durante la Spedizione dei Mille del 1860 è in stato di totale degrado.

La denuncia, arriva dal Consigliere comunale Aniello Riello, che segnala, oltre alla già ben nota situazione del muro di recinzione pericolante, le lapidi illeggibili, il disfacimento della muratura del monumento-ossario per la crescita nelle fessure di erbacce e piante, il giardino trasformato in ricettacolo di rifiuti tra la vegetazione infestante non tagliata dall’8 settembre 2012.

Continua il totale disinteresse istituzionale, del sindaco Pietro Rielloe della Giunta comunale che del luogo sono proprietari e si continua a offendere la memoria dell’eroe Pilade Bronzetti che, con il suo sacrificio, determinò la vittoria di Garibaldi sul Volturno, tanto è vero che, quest’ultimo, definì questo luogo Termopoli d’Italia.

Una situazione che produce unenorme danno d’immagine al paese,allontana i visitatori e dimostra che l’amministrazione comunale non ha nessuna cura per i beni culturali e interesse per lo sviluppo turistico ma soltanto una pratica spendacciona dei soldi pubblici con l’aumento della spesa e la diminuzione dei servizi. Un comportamento irresponsabile dal momento che, con l’alto rischio di incendi boschivi, il fuoco potrebbe deturpare il monumento einsidiare l’annessoSantuario della Madonna della Misericordia.

Non è possibile che un pezzo di storia vada dimenticato e abbandonato, dopo che anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dei festeggiamenti per il150esimo anniversario dell’Unità d’Italia ha inseritoCastel Morrone tra‘I luoghi della memoria’.Occorre salvare questo pezzo di storia nazionale e procedere subito al taglio delle erbacce, al recupero della tomba, il restauro delle lapidi, adesso quasi illeggibili, che i superstiti fecero incidere, tra le altre, questa scritta: “Due diritti cozzanti s’incontrarono su queste rupi. Duecento per il diritto d’Italia contro settemila per un diritto di un trono, il posto assegnato mantennero”.

Una condizione pietosa del luogo che offende la coscienza di ogni italiano, di fronte al quale non è possibile tacere per non diventare complici di uno scempio. Abbiamo il dovere di rispettare la memoria dei patrioti caduti per affermareil diritto di un popolo, unito dalla stessa lingua ma diviso e deriso da sovrani che hanno mercanteggiato sull’Italia per oltre un millennio.

Partito Democratico – Castel Morrone

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