“L’Aversano” torna in edicola per iniziativa di alcuni consiglieri

di Antonio Arduino

 AVERSA. Torna in edicola “L’Aversano”. Da domenica è possibile ottenere dall’edicolante di fiducia il secondo numero di una pubblicazione periodica, a distribuzione gratuita, che ha destato non poche perplessità tra i cittadini a partire dal titolo scelto per la testata.

“L’Aversano” è un titolo noto ai lettori perché evidenziato più volte nella serie televisiva il “Clan dei Camorristi”, andata in onda su Canale 5, ispirata in maniera evidente alle vicende che portarono all’assassinio di don Giuseppe Diana. Serie che ha messo in cattiva luce Aversa e l’agro per avere sottolineato solo la parte negativa di un territorio ricco, straricco di elementi positivi. Serie che fu criticata, sulla stampa nazionale, proprio per questo dallo stesso primo cittadino di cui l’Aversano mette in rilievo i successi amministrativi.

Una scelta editoriale, questa, che rappresenta un altro dei punti di perplessità dei lettori nei confronti di una testata che si definisce nel numero di apertura “Periodico di informazione indipendente”, dichiarando di essere nata perché, vedendo “l’inutile omologazione e la stanca ripetizione delle notizie, sempre generalizzate e spesso strumentalizzate, per uscire dai binari dell’ovvio”, ha inteso proporre ai lettori temi che abbiano la “capacità di suscitare un interesse a cui non si era pensato o che si era trascurato da tempo per mancanza di pungoli”.

Il risultato dei due primi numeri è una informazione a senso unico, realizzata pubblicando articoli anonimi che fanno il verso ai comunicati stampa dell’Ente locale, cosicché sembrano essere ben lontani dal fare da pungolo per chicchessia, dando la sensazione di essere soltanto una sorta di bollettino ufficiale comunale.

Ricordando il precedente realizzato venti anni fa da un’amministrazione di sinistra che pubblicò proprio un bollettino ufficiale comunale, tra l’altro previsto dallo statuto della città, abbiamo chiesto al sindaco Giuseppe Sagliocco di chiarire la questione. “L’iniziativa non è comunale. Per quanto è di mia conoscenza il periodico – ha detto Sagliocco – è nato dall’idea di un gruppo di consiglieri”.

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