A rischio “segregazione”: residenti di Parco Mari si appellano al Comune

di Antonio Arduino

 AVERSA. Segregati in casa in nome del rispetto di un’ordinanza sindacale. E’ quanto temono possa accadere, a partire dal primo settembre, i residenti dei tre edifici che costituiscono il Parco Mari di via Atellana 91-95 che lanciano un appello alle istituzioni affinché intervengano in una vicenda dall’aspetto paradossale.

“Il presidente della Conape ci ha comunicato che dal primo settembre chiuderà l’area verde in stato di abbandono antistante le nostre abitazioni che è di sua proprietà e, di conseguenza, chiuderà i viottoli in terra battuta, ricavati nell’area stessa, che permettono di raggiungere il parco creandoci un grosso problema di vivibilità”, racconta una portavoce dei residenti, ricordando che i condomini hanno già dato mandato ad un legale per affrontare nelle sedi opportune il problema.

Considerando, però, i tempi della giustizia e l’imminenza della concretizzazione dell’avvertimento i residenti di Parco Mari ritengono necessario lanciare un appello pubblico alle istituzioni comunali responsabili della decisione del presidente del Conape. “Perché – spiegano – recintare l’area è un obbligo imposto da una ordinanza sindacale che dispone di recintare e ripulire tutti i terreni, di proprietà privata, incolti come quello antistante il nostro condominio”.

Nulla da dire se l’intervento non chiudesse le tre stradine che da sempre consentono l’accesso al condominio e che i residenti ritenevano fossero di proprietà comunale essendo stato realizzato, utilizzandone il percorso, un impianto di illuminazione pubblica in continuità con quello esistente su via Atellana e, nella stradina centrale, persino una rotonda, oggi coperta da erba spontanea, confermando l’idea che l’area fosse uno standard comunale, sul quale potrebbe, stando ai si dice, dovrebbe essere realizzato un parcheggio a servizio della stazione ferroviaria che in quel punto avrà l’imbocco del sottopassa d’accesso da via Atellana.

Invece no, l’area è privata e per rispettare l’ordinanza sindacale il proprietario la recinterà, cancellando dal primo settembre le stradine sterrate che danno accesso alle abitazioni dei residenti di Parco Mari. Un danno per centinaia di cittadini aversani al quale si aggiungerebbe anche la beffa perché “nella comunicazione trasmessa dal Conape ci viene preannunciato – dice la portavoce del gruppo – una richiesta di risarcimento per i danni prodotti dall’uso alle straduine private”. “Danni che – sottolinea – sono stati creati non dal passaggio delle nostre autovettura ma dagli interventi tecnici messi in atto dall’Enel, dalla Telecom e dalle opere di metanizzazione”.

Fin qui la segnalazione che necessita dell’intervento chiarificatore dei responsabili comunali del settore affinché siano tutelati i diritti di tutti. Quelli dell’Ente locale, espressi da un’ordinanza sindacale che va applicata, quelli del privato che deve tutelare la sua proprietà, quelli dei residenti che devono poteraccedere liberamente alle abitazioni.

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