FdI diserta il Consiglio: “Il cambiamento non è avvenuto”

di Redazione

 VILLA LITERNO. I consiglieri comunali del gruppo “Fratelli d’Italia” di Villa Literno affidano ad un comunicato congiunto le motivazioni sulla mancata partecipazione all’ultima riunione del Consiglio Comunale.

“La nostra scelta ha un profondo significato politico, fin troppo lampante per non essere colto”, dichiarano Tammaro Iovine, Salvatore Riccardie Antonio Ucciero. “Si tratta dell’ennesimo segnale d’allarme che lanciamo – spiegano i consiglieri – al nostro sindaco, e a tutta la maggioranza di cui facciamo parte, circa l’attività di questa amministrazione, eletta ormai due anni fa a furor di popolo, sull’onda di un forte coinvolgimento di giovani che chiedevano un cambiamento reale, non solo delle politiche amministrative, ma delle logiche con le quali era stato esercitato il potere fino ad allora”.

Nel maggio del 2011, la coalizione guidata dall’attuale sindaco Nicola Tamburrino si impose sulla lista capeggiata da Nicola Ucciero con oltre quattromila voti, sanc endo la volontà popolare di cambiare registro. “Però – ammettono i consiglieri – tale cambiamento non c’è stato e i cittadini se ne sono accorti: dobbiamo ammettere che siamo in ritardo sull’attuazione del programma e che determinate dinamiche distorte nei rapporti con i cittadini, con le associazioni, con la società civile, sulle quali tutti noi avevamo espresso parere negativo, continuano ad essere applicate”.

Un passaggio anche sulle dichiarazioni del sindaco, che ha dichiarato di non capire la scelta di non partecipare al Consiglio Comunale: “Siamo rammaricati e delusi. Rimandiamo al mittente i riferimentisulla responsabilità politica e amministrativa.Fra i compiti di un sindaco c’è quello di rispettare e ascoltare le istanze dei componenti della maggioranza che lo sostiene in consiglio comunale. Invece, in questa maggioranza manca la possibilità di confrontarsi con la giusta attenzione sui punti all’ordine del giorno prima di entrare in consiglio per votarli, fatte salve le brevissime riunioni di 5 minuti che si tengono nei momenti che precedono l’appello”.

E non manca il riferimento anche alla minoranza: “Conosciamo bene il regolamento comunale; se non ci fosse stato il numero legale nella prima chiama, i punti all’ordine del giorno sarebbero stati approvati con la maggioranza relativa dei presenti in seconda convocazione. Inutili e provocatorie, quindi, le ‘missioni di salvataggio’ che sono arrivate dall’altro lato del semicerchio, dove pure hanno i loro grattacapi…”.

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