Interrogazioni senza risposta, l’opposizione scrive al Prefetto

di Antonio Taglialatela

 TEVEROLA. La maggioranza continua a non rispondere alle interrogazioni presentate dalla minoranza che, a questo punto, si rivolge al Prefetto.

“Anche nell’ultima seduta consiliare dello scorso 24 giugno abbiamo assistito all’ennesima commedia del sindaco Lusini e della sua maggioranza”, fanno sapere i consiglieri del ‘Patto per Teverola’, Tommaso Barbato, Nicola Picone e Biagio Pezzella, che finora non ha ricevuto risposta ad alcune interrogazioni presentate negli ultimi tre mesi. Come quella sul Puc, attraverso cui si chiedeva se se quello deliberato in giunta il 30 luglio 2012 era lo stesso che l’architetto Botti aveva trasmesso al comune il 6 marzo scorso (protocollo 1790).

E ancora le interrogazioni sul mancato allacciamento alla rete idrica del Parco Primavera; sul collaudo del primo ampliamento del cimitero e i 30 loculi assegnati al Comune; sulla richiesta di informazioni riguardante l’iniziativa di controllo per un impianto di verniciatura dell’alluminio; sul mancato raggiungimento del 50% della raccolta differenziata e il successivo commissariamento.

Lo scorso 17 maggio l’opposizione, dopo le mancate risposte ricevuto, aveva invocato l’intervento del presidente del Consiglio comunale, ma anche da quest’ultimo non è giunto alcun segnale. Tra l’altro, nella missiva inviata al Prefetto di Caserta, la minoranza fa anche presente che “da circa quattro mesi la maggioranza impedisce inmodo sistematico il funzionamento della commissione controllo e garanzia, omettendo di integrare i due consiglieri di maggioranza dimissionari, in quanto nominati assessori. Nel consiglio comunale del 24 giugno scorso – sottolineano i consiglieri del ‘Patto’ – al quinto punto dell’ordine del giorno, per l’ennesima volta, vi era la nomina, con la maggioranza che ha designato i consiglieri Crescenzo Salve e Pasquale De Floris, i quali, però, appena nominati, inspiegabilmente sisono dimessi. Con questa pagliacciata hanno così compromesso nuovamente il funzionamentodella commissione, l’unica permanente e obbligatoria”.

Per l’opposizione si tratta di un atteggiamento che “lede pesantemente quelle che sono le legittime prerogative di un consigliere comunale e si traduce nella negazione di fatto dell’attività di controllo che ha preso corpo con le citate interrogazioni e che costituisce uno dei fondamentali principi di democrazia”. I consiglieri, quindi, chiedono al Prefetto “di intervenire per assicurare il ripristino della legalità violata”.

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