Capone: “Il sistema Di Santo sinonimo di crisi”

di Redazione

 SANT’ARPINO. “In campagna elettorale si è presentato come nume tutelare della famiglia. E ad essere onesti dobbiamo riconoscere che Eugenio Di Santo sta mantenendo almeno questa promessa. Peccato che le famiglie beneficiate siano sempre quelle di qualche suo fido vassallo”.

Così il leader di Sant’Arpino Libera@Democratica, Francesco Capone, commenta le scelte dell’esecutivo cittadino.

“Ancora una volta – dichiara l’ex candidato sindaco – sono costretto a ritornare su un famigerato studiodi ingegneria,noto ai più per essere quello dove presta la sua operail cognato dell’attuale capogruppo consiliare di maggioranza, e genero dell’assessore alla cultura della passata giunta Di Santo. Dopo aver beneficiato di ben 114mila euro per l’auditorium fantasma, elargiti dal sindaco e dai suoi con determina del 24.01.2012, voci sempre più insistenti danno ormai per imminente l’arrivo di un’altra cascata di soldi nelle casse di questo studio, a cui dovrebbe essere affidato l’incarico per la realizzazione dell’asilo nido comunale, previa parcella di ben 100mila euro. Peccato solo che non si conoscano né il luogo né i tempi di realizzazione di questa nuova opera, che sembra destinata a seguire la stessa triste sorte dell’auditorium. A questo punto sorge spontaneo chiedersi quali siano i criteri di scelta dei tecnici da parte della giunta. Ed altrettanto scontata sembra la risposta. L’unico criterio vigente è quello dell’essere imparentati con un assessore prima e con un capogruppo adesso. E come non domandarci, se sia mai possibile che decisioni di tale portata abbiano quale filo conduttore esclusivamente il più palese, e disgustoso, clientelismo o familismo che dir si voglia?”.

“Purtroppo – continua Capone – Sant’Arpino oggi è stretta nella morsa di chi considera, ed ha trasformato, la cosa pubblica in un circolo dove tutelare solo gli interessi privati. Campione di tale modus operandi è sicuramente il vicesindaco, Gianluca Fioratti, nuova maschera atellana emblema delle tante promesse e dei pochi fatti. Purtroppo per i santarpinesi Fioratti staziona quotidianamente, come un corazziere, nell’androne del Palazzo Ducale. Insieme alle sue fide vedette dalla mattina alla sera prosegue nel vendere aria fritta, continuando a prendere in giro i santarpinesi, purtroppo sempre di più alla canna del gas e disperati, stritolati come sono dalle tasse, e che non sanno più a che santo (o meglio Di Santo) rivolgersi. E mentre la stragrande maggioranza dei nostri concittadini versa lacrime amare, qualcuno, e più precisamente gli imprenditori ed i tecnici che hanno accompagnato Fioratti in campagna elettorale, se la ride di gusto. Dopo aver promesso ricchi premi e cotillon ai santarpinesi oggi farfugliano parole e promesse senza capo né coda pensando solamente a non togliere le loro mani dalla città”.

“Altro fuoriclasse del sistema Di Santo è l’elettoralmente fallito Salvatore Brasiello. Il buon ‘Turiddu’ continua a fare il bello e cattivo tempo, e soprattutto continua a dare esempi di cattiva gestione politico-amministrativa. In questa poco nobile materia è diventato un vero docente. Può, tranquillamente, insegnare come sommergere di debiti e far fallire una partecipata comunale, come la Multiservizi Ecoatellana, e come ridurre sul lastrico un’intera popolazione come quella santarpinese, inviando ai cittadini, una settimana sì ed un’altra pure, caterve di cartelle esattoriali. Insomma, un intero paese è vittima di una pseudo classe dirigente che in totale malafede ha abdicato al proprio ruolo di guida della comunità per mettere in prima fila interessi di tutt’altro genere”.

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