Referendum, Miraglia (Pdl): “Piazza dice fandonie”

di Redazione

Ermanno MiragliaMONDRAGONE. Sull’assoggettamento del Pdl al Pd, causa il governo cittadino di larghe intese, che, secondo quanto riferito dal consigliere pidiellino Giuseppe Piazza, avrebbe addirittura pregiudicato la raccolta firme per il referendum sulla giustizia, il coordinatore cittadino del Pdl, Ermanno Miraglia, interviene nella vicenda per chiarire i fatti.

E lo fa rivolgendosi direttamente al consigliere Piazza, da sempre critico verso le larghe intese che stanno caratterizzando, da qualche settimana, l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Schiappa.

Miraglia scrive: “Caro consigliere Piazza, Le scrivo per esprimerLe il mio più sentito compiacimento riguardo alla sua capacità, che Lei ostenta con perseveranza che oserei definire quasi diabolica, di sorprendermi, e di sorprendere, ogni volta sempre più di quella precedente, e, ilaricamente spero, meno di quella successiva. Se infatti, avrei potuto spendere fino a pochi minuti fa, qualche parola a sostegno di una Sua probabile, e per capacità possibile, nomina ad Assessore con delega alle opposizioni, visto lo spettacolare modoin cui Lei le guida puntualmente ad ogni Assise comunale, Le posso adesso senz’altro riconoscere altrettante capacità affinché Le venga affidata la delega alle notizie prive di ogni briciola di fondamento.

Ho trascorso, infatti, la prima mezz’ora dopo l’avvenuta lettura del Suo ultimo comunicato, a cercare di capire, senza riuscirci, quale giornalista di gossip scandalistico Le abbia mai potuto passare una velina contenente la notizia, che ripeto essere priva di ogni fondamento, secondo la quale il sottoscritto, e di conseguenza il Pdl cittadino, possa aver ricevuto un ordine nel senso da Lei espresso, dal dottor Achille Cennami, e, soprattutto, secondo la quale noi del Popolo della Libertà avremmo mai potuto eseguirlo.

Le vorrei far notare che il sottoscritto non si è limitato a diramare quello che Lei definisce un ‘asettico’ comunicato, ma si è impegnato a contattare personalmente ogni consigliere eletto ed iscritto al gruppo consiliare di Sua appartenenza, oltreché il sindaco, gli assessori, i membri dello staff del sindaco, e ogni altro militante attivo del circolo cittadino per far sì che potessero esercitare la loro leadership affinché i tanti elettori del Popolo della Libertà fossero edotti dell’esistenza di una proposta referendaria da noi sostenuta, e quindi si recassero a sottoscriverla presso la casa comunale.

Le rendo noto, inoltre, che dei consiglieri comunali iscritti al gruppo consiliare del Popolo della Libertà, l’unico che si è reso irreperibile al telefono, né si è degnato di richiamarmi, né, tantomeno, si è in ogni caso preoccupato di contattarmi per un Suo interesse al sostegno della proposta referendaria, é proprio Lei che adesso si lamenta di ciò che non ha fatto.

Al fine di chiarire la confusione ideale che Lei costantemente dimostra, Le comunico, infine, che proprio dal confronto con i suoi colleghi di partito, ne ho tratto la conclusione di fissare alla data del 1 agosto, quindi immediatamente dopo quello che sarà un giorno storico per le vicende giudiziarie e politiche del nostro unico leader, l’onorevole Silvio Berlusconi, l’installazione di un gazebo per la raccolta diretta delle firme a dimostrazione del fatto che noi del Popolo della Libertà di Mondragone, continueremo a seguire il nostro leader anche dopo ogni eventuale decisione possibile che lo riguarda.

A prescindere da tutto ciò, non riuscendo ad ogni modo a comprendere qual è la motivazione della Sua permanenza all’interno di un’organizzazione partitica che Lei non sembra riconoscere più su ogni livello rappresentativo, Le consiglio di misurare la Sua leadership come ogni altro suo collega, a sostegno del Referendum che noi tutti andremo a sottoscrivere nel caso in cui voglia restare ancora nel Pdl, ovvero di uscirne e sfidarci sotto un’altra effigie partitica nel caso contrario”.

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