Barbato al sindaco: “Se il buongiorno si vede dal mattino…”

di Redazione

 MADDALONI. Prima di iniziare, un mio amico…direbbe ‘absit iniuria verbo’, lo scrivente, nella sua povertà di parola, inizia col dire, non vi sia offesa nella parola, …

…ciò perché, devo riferirmi a persone che, coinvolte in un meccanismo gestionale economico/amministrativo di una grande cittadina, trascinata nel dissesto finanziario, non hanno compreso bene da che parte iniziare e dove andare. Non è una polemica, è una constatazione.

Egregio Signor Sindaco, dopo circa due mesi dal suo insediamento, oltre a destreggiarsi nell’apparire, evidenziando questo o quello che andava comunque fatto a seguito di obblighi e di tagli al fine di un riequilibrio di bilancio che comunque si dovrà approvare, nonostante, tutta la buona volontà che si vuole esprimere, la macchina cosi come costruita non v’à e non andrà in carburazione, fin quanto, non si capirà da dove incominciare.

Eppure, basta guardarsi intorno per vedere che le esigenze dei cittadini, allo stato, sono di una semplicità percepibile. Basta parlare e non nascondersi dietro una barriera di presunzione tuttologa, riferirsi alle persone giuste che conoscono bene i problemi della città, persone che vivono, principalmente, all’interno della macchina comunale che, tutti i giorni, nessuno escluso, con grande umiltà e difficoltà, cercano, in ogni modo, di sopperire ai bisogni quotidiani della città.

Escludendo ed allontanando chi dovrebbe essere il garante degli atti, che altro non ha fatto che infestare di zizzanie il già precario orto comunale, con l’aggravante di aver reso esecutiva l’esternalizzazione, in un momento di vacatio della politica, probabilmente suggerita da chi aveva interesse, ma ancora recuperabile.

Qualcuno dirà “chiacchiere”, ma questo, rappresentano le basi, il principio per un buon inizio ed una buona partenza, ma comunque, bisogna sapere e stabilire dove arrivare e come arrivarci. Questo, senza alcuna presunzione, sulla scora delle priorità dettate dal momento e relazionate dagli uffici, lo deve decidere, in sinergia, la politica e la società tutta e non certamente un gruppo di persone che nella loro sincerità e spontaneità, dettata dall’età, pur sé carichi di entusiasmo e sicuramente di intelligenza, nulla possono percepire circa la gravità del momento.

Siamo oltre la metà di luglio, agosto, si può dire, è già andato via, a settembre si cercherà di attrezzarsi per fare qualcosa, ma il tempo…… corre, i problemi incombono…bilancio, sicurezza, vivibilità, viabilità, gestione del territorio e connessi, scadenze impellenti ed imprescindibili, la mensa scolastica, apro una parentesi (che se lascata alla gestione dei singoli circoli, come già avvenuto, probabilmente partirà a costi decenti), chi più ne ha più ne metta.

Cosa voglio dire, sull’esperienza del “passato prossimo”, senza dubbio alcuno, bisogna aprire, anzi, spalancare le porte, a chi vuole, effettivamente, bene a questa città, confrontarsi con le esperienze positive, con il personale efficiente ed efficace, con tutti coloro i quali, nel loro spirito, non cercano personalismo con la formazione di nuove cordate contro, ma vogliono che questa città riparti nel modo giusto. La città vuole essere governata e non bistrattata in continuazione.

Ormai sono sei anni e passa che ciò avviene, per cui, faccia il possibile che ciò si realizzi. Se tutto questo non si verificherà, l’unica certezza è che il “passato prossimo” continuerà ad essere il presente, il futuro e null’altro.

Mario Barbato “Maddaloni nel Cuore”

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