Cicchitto al Papa: “E’ più facile predicare che governare”

di Mena Grimaldi
Fabrizio CicchittoROMA. Dopo l’incontro di Papa
Francesco
avvenuto lunedì a Lampedusa in cui aveva espresso nella sua
omelia la propria perplessità su come era stata gestita la situazione degli
immigrati dai precedenti governi, martedì è intervenuto Fabrizio Cicchitto, esponente del Pdl.

“Ieri il Pontefice ha
sviluppato una riflessione di alto profilo su uno dei più grandi drammi del
mondo contemporaneo, l’immigrazione”, riconosce Cicchitto, sottolineando, però,
che “un conto è la predicazione religiosa, altro conto però è la gestione da
parte dello Stato di un fenomeno così difficile, complesso e anche insidioso,
per di più segnato dall’intervento di gruppi criminali, qual è l’immigrazione
irregolare che proprio a Lampedusa ha, per ciò che riguarda l’Italia, uno snodo
fondamentale”.

Cicchitto poi spiega per quale motivo uno Stato non può
abbassare la guardia “perché rischia di diventare soggetto passivo di
operazioni assai dure e pesanti nell’assenza più totale di una solidarietà
internazionale. Di conseguenza, anche in questa circostanza, va affermata –
ribadisce – una ragionevole, non oltranzista, ma seria e reale autonomia dello
Stato dalla Chiesa”. E si appella al ministro Keynge affinchè non operi forzature unilaterali rispetto a
posizioni diverse.

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